Fini a Berlusconi: “Non divorzio, ma rispetti le mie opinioni”

di Redazione

Gianfranco FiniROMA. Ospite a Porta a Porta, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, replica alla battuta pronunciata da Silvio Berlusconi a Lesmo:”Non ho intenzione di litigare men che meno di divorziare, a condizione che rispettino le mie opinioni. Io sbaglio in tantissime circostanze, a volte sbaglia anche il presidente Berlusconi”.

“Fin quando sarò presidente della Camera, e non ho nessuna intenzione di dimettermi, ho il dovere di difendere le prerogative del Parlamento”, soprattutto quando c’è un ricorso “eccessivo alla decretazione d’urgenza” e ancor di più quando ciò “si sposa con il voto di fiducia”. Nelle stesse ore, il governo è stato battuto alla Camera su un emendamento al ddl sul lavoro.

“Non sono presidente della Camera – ha aggiunto la terza carica dello Stato durante la registrazione televisiva – per concorso vinto né per un cadeau del presidente del Consiglio. Rivendico la possibilità di affermare i valori di una destra che non ha la bava alla bocca”.”Fin quando sarà presidente della Camera”, ha continuato Fini, “difenderò il Parlamento e dirò le mie opinioni”. “Un’altra questione sulla quale mi fa piacere che il presidente del Consiglio abbia mutato opinione sono le riforme”.

Quella della giustizia – ha aggiunto l’ex presidente di An – “è indispensabile, ma questo non può significare denigrazione della magistratura, che è un baluardo della legalità”. “Non si può dare l’idea – ha proseguito Fini – di allargare sacche di impunità. Per la destra questo significa rispetto delle regole, significa che chi sbaglia paga”.

Poi lancia un nuovo attacco a Il Giornale, nel mirino del quale l’ex leader di An è finito ancora una volta, anche se indirettamente. Nell’edizione di mercoledì il quotidiano diretto da Vittorio Feltri ha attaccato la madre di Elisabetta Tulliani, compagna del presidente della Camera per una notizia diffusa già martedì da Dagospia. La donna sarebbe a capo di una società che produce programmi televisivi: uno di questi, Festa Italiana (trasmissione “di scarso share”, secondo il quotidiano) sarebbe stato pagato dalla Rai 1,5 milioni di euro. Di qui il titolo di apertura del giornale: “Un milione alla ‘suocera’ di Fini, paga mamma Rai”, rafforzato dal titolo di pagina 7 “La ‘suocera’ di Fini fa i milioni con gli appalti Rai”. Nelle pagine interne altri articoli prendono di mira il presidente della Camera. C’è un retroscena sulle reazioni di Berlusconi allo smarcamento dell’ex leader di An: secondo il premier, riferisce Il Giornale, Fini “abbassa i toni solo perché è isolato. Poteva pensarci prima…”; nell’articolo viene citato un sondaggio secondo il quale la popolarità di Berlusconi è stabile mentre quella di Fini cala del 5%. Un altro articolo (“Gianfranco e ‘l’abuso d’ufficio’ a Montecitorio”) polemizza con la decisione di Fini di ospitare nella Sala Tatarella del gruppo parlamentare del Pdl la riunione dei suoi ‘fedelissimì. “Il virus di Fini sta sfasciando il Pdl” è il titolo di un ulteriore articolo: “Gira per le tv e giura di essere leale a Silvio, ma il suo tatticismo paralizza la maggioranza”. Infine un resoconto della partecipazione di Fini a Ballarò: “Fedele, ma anche critico. Da Floris non lascia il segno”.

Questa volta, però, è giunto a Fini il messaggio di solidarietà di Berlusconi: “Gli esprimo la più convinta solidarietà per gli attacchi personali che quest’oggi Il Giornale gli ha mosso”, ha detto il premier in una dichiarazione. “La critica politica, – ha aggiunto il premier – anche più severa, non può trascendere in aggressioni ai familiari e su vicende che nulla hanno a che fare con la politica. Tali metodi, che assai spesso ho dovuto subire personalmente, non vorrei mai vederli applicati, specie su giornali schierati con la nostra parte politica”.Al Cavaliere ha fatto eco l’avvocato e deputato Pdl Niccolò Ghedini che ha apostrofato come “intollerabili certi metodi di delegittimazione”. “È condivisibile che un giornale prospetti anche vivacemente le proprie opinioni critiche nei confronti degli uomini politici, ma gli attacchi personali e familiari possono avere una ragione di essere soltanto se intimamente e comprovatamente collegati all’attività politica” è l’opinione di Ghedini. Anche il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, condanna: “Non ho apprezzato nel modo più assoluto che in una vicenda politica che, per carità, ha anche dei risvolti personali, sia diventata una notizia di prima pagina l’operato professionale della madre o dei parenti della moglie di Gianfranco Fini”.

Dal palco della direzione del Pdl, quando si consumò lo scontro tra lui e il premier, Fini aveva denunciato gli attacchi de Il Giornale, rimarcando anche lo stretto legame di parentela tra il presidente del Consiglio e il proprietario del quotidiano, Paolo Berlusconi, fratello del premier. “Non parlo con il direttore de Il Giornale e non ho alcun modo di influire e ho convinto mio fratello a metterlo in vendita”, aveva risposto il premier.

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