MILANO. Secondo il pm di Milano, Fabio De Pasquale, la legge sul sul legittimo impedimento firmata dal presidente della Repubblica lo scorso 7 aprile è incostituzionale in relazione agl articoli 101 e 138.
Di fronte alla lettera depositata dai legali del premier Silvio Berlusconi, imputato nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv di Mediaset, nella quale il segretario della presidenza del Consiglio ha indicato come prossime date utili per celebrare il processo il 21 e il 28 aprile, il pm De Pasquale ha rilevato che se “di fronte a una certificazione del segretario della presidenza del Consiglio il giudice deve rinviare il processo anche per mesi, allora la legge è costituzionalmente illegittima”.
In cancelleria dal 7 aprile, prima che Napolitano firmasse la norma, cè la documentazione con cui la difesa del premier chiede il rinvio delludienza a causa del viaggio che ha portato Berlusconi a Washington per il summit sulla sicurezza nucleare. Un programma di tre giorni dal 12 al 14 aprile che impedisce secondo i difensori e la certificazione di Palazzo Chigi al premier di essere in aula. Ma Niccolò Ghedini e Piero Longo i legali del premier hanno già detto che utilizzeranno la legge che permette un rinvio di 6 mesi, rinnovabile tre volte fino a una sospensione di un anno e mezzo del processo.
La norma sul legittimo impedimento sarà poi vagliata dai giudici della decima sezione penale che sempre a Milano processano Berlusconi per la presunta corruzione di David Mills. La prossima udienza è fissata per venerdì 16 aprile. Berlusconi sarà impedito a essere presente dalla riunione del consiglio dei ministri. Lo stesso problema ci sarà a giugno quando dovrebbe essere fissata ludienza preliminare per la vicenda Mediatrade, dove il premier è imputato di frode fiscale e appropriazione indebita. Sarà il gup Marina Zelante a decidere se e come applicare la norma sul legittimo impedimento.