Inquinamento Regi Lagni, 22 allevatori arrestati e 4 impianti sequestrati

di Redazione

 VILLA LITERNO. La Guardia di Finanza ha tratto in arresto, nel casertano, 22 allevatori di aziende bufaline. Le accuse, a vario titolo, sono di disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti, di avvelenamento di acque e scempio paesaggistico.

Sequestrate, inoltre, 25 aziende e quattro impianti di depurazione delle acque reflue (Villa Literno, Marcianise, Orta di Atella).

L’attività investigativa era partita alcuni mesi fa per accertare le cause dell’inquinamento del bacino idrico dei regi Lagni dopo che una pattuglia del Corpo Forestale, lo scorso marzo, aveva scoperto una quindicina di carcasse di bufali neonati in uno dei laghetti formatisi in cave di sabbia in disuso, nelle campagne di Castel Volturno, sul litorale domitio.

Le acque dei Lagni, il reticolo di canali che attraversano un bacino di circa 1095 chilometri quadrati che si estende tra le province di Napoli e Caserta, per anni sarebbero stati avvelenate anche da rifiuti liquidi e solidi di ogni genere come scorie di altiforni, carcasse di animali e di veicoli, tessuti, scarti industriali e solventi. In alcuni occasioni le acque che uscivano degli impianti pubblici di depurazione erano di qualità peggiore di quelle che entravano per essere trattate.

Secondo gli investigatori il pessimo trattamento delle acque reflue, oltre allo sversamento illecito di sostanze altamente inquinanti nel reticolo dei canali dei Regi Lagni, sarebbe stata una delle principali cause di inquinamento del tratto di mare dove sfociano appunto i Regi Lagni, lungo la costa domiziana.

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