Il consorzio non puo’ pagare gli stipendi: Fiadel proclama stato di agitazione

di Redazione

 CASERTA. A seguito della nota inviata dal commissario liquidatore del Consorzio Unico per le Province di Napoli e Caserta, dottor Gianfranco Tortorano, che in data 25 maggio, giorno antecedente di quarantotto ore la retribuzione dei lavoratori, …

… ha ribadito di non avere disponibilità economica per pagare tutte le spettanze, a partire da maggio 2010, il sindacato Fiadel ritiene “grave e allarmante” tale comunicazione, ribadendo che nella missiva non è fatto alcun riferimento ai Comuni morosi, che dovrebbero dare al Consorzio Unico decine e decine di milioni di euro. Scrivendo al Prefetto Ezio Monaco, il segretario provinciale della Fiadel, Giulio Testore, coglie l’occasione per rimarcare ancora una volta “lo stato vergognoso in cui sono costretti a lavorare gli operatori”, a cominciare “dall’assenza di profilassi sanitaria che ad oggi è stata fatta soltanto per una parte dei dipendenti”, citando inoltre “le condizioni fatiscenti dei locali di servizio in uso al Consorzio Unico, la mancanza del vestiario per tutti i dipendenti, la fatiscenza del parco automezzi in gran parte da rottamare o quanto meno da mettere a norma”.

Testore considera poi che lo stesso Consorzio Unico, come già diverse volte scritto, “da mesi non paga le finanziarie per i lavoratori che hanno contratto prestiti, pur trattenendo regolarmente dalle buste paga degli stessi la somma dovuta alle citate finanziarie, facendo così risultare gli stessi dipendenti cattivi pagatori”. Infine, il segretario Fiadel invita a tenere presente che “anche le quote sindacali che vengono, con una impropria appropriazione, trattenute dal Consorzio Unico sulla busta paga dei dipendenti, puntualmente, e, ci si lasci passare l’ironia della puntualità, non vengono versate dal lontano mese di ottobre 2009 alle Organizzazioni Sindacali”. “Su tutte queste irregolarità – sottolinea Testore – non crediamo che il Prefetto intenda chiudere un occhio. Siamo sicuri, che in quanto lo stesso, garante dello Stato Italiano, e del diritto, farà tutto ciò che è in suo potere per dirimere queste incresciose vicende, al fine di trovare delle giuste soluzioni all’intera problematica”.

“Da circa un anno – continua Testore – chiediamo che venga convocato un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali per cercare una soluzione ai problemi, ma puntualmente il tutto sino ad oggi è rimasto lettera morta. Le organizzazioni sindacali vengono convocate solo quando c’è una agitazione del personale e riesplode nuovamente l’emergenza rifiuti. Le stesse poi vengono additate da qualcuno, cosa avvenuta anche durante le esposizioni alla Commissione Parlamentare per l’Inchiesta sui Rifiuti e per la quale abbiamo esposto querela, come ‘associazioni mafiose’ interessate a creare emergenza e difficoltà. Il nostro unico interesse è quello della tutela dei diritti dei lavoratori, e tra questi sicuramente il pagamento degli stipendi. Per questo, onde evitare che si creino disagi in tutta la provincia di Caserta, che noi non potremmo assolutamente controllare, chiediamo al Prefetto di intervenire con somma urgenza. Infatti, non potremmo mai spiegare ad un lavoratore che ha effettuato il proprio servizio correttamente, che, siccome bisogna pagare le ditte di smaltimento del percolato, per lui lo stipendio non c’è e non ci sarà!”.

Nel contempo, Testore invita il Prefetto a chiedere ai Comuni “che fine fanno i soldi della Tarsu”. “E poi – aggiunge – crediamo, salvo smentita, che essendo in uno Stato di Diritto, un lavoratore regolarmente assunto che svolge quotidianamente il proprio lavoro, abbia diritto al proprio stipendio e a tutte le competenze previste per legge”.

In attesa di una risposta urgente, la Fiadel indice per il 3 giugno, dalle ore 8 alle 10, presso l’Autoparco sito in località Spartimiento (Santa Maria Capua Vetere), un’assemblea dei lavoratori.

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