AVERSA. Buoni pasto si, buoni pasto no. Linterrogativo è stato protagonista negli ultimi tempi delle cronache nazionali, richiamato dai casi emblematici di Barletta e Adro, …
… dove bimbi innocenti sono stati allontanati dalla mensa scolastica perche i genitori non avevano pagato i ticket al comune. Lasciando da parte lillegittimità morale di tale provvedimento, siamo andati a verificare la situazione attuale del comune di Aversa, sul cui territorio sussistono ben cinque Circoli Didattici, impegnati nella somministrazione di pasti ai ragazzi.
Una cosa va preliminarmente chiarita. Sul territorio aversano il servizio di pagamento dei buoni pasto, che danno la possibilità di accedere alla mensa funziona in questo modo: il comune rilascia un bollettino prestampato di 32 euro circa, dopo aver regolarizzato allufficio postale il pagamento relativo si può andare al comune e ritirare il blocchetto. Se il bimbo non porta a scuola il buono giornaliero viene escluso dal servizio mensa e nellimmediato viene avvisato il genitore che dovrà prelevare il figlio. Insomma, il sistema è abbastanza limpido e lineare.
Il comune di Aversa ha rilasciato questanno 270 buoni pasto gratuiti a coloro che, per reddito, ne avevano richiesto lesenzione dal pagamento. 181 alla materna ed 89 al plesso elementare del III Circolo Didattico, spiega Vincenzo Lanzetta, assessore alle politiche sociali. Una cosa è certa, aggiunge lesponente della giunta Ciaramella qui ad Aversa la situazione dei buoni pasto è monitorata con attenzione e trasparenza. A chi davvero non può permettersi i 32 euro mensili il comune garantisce la copertura dellintera cifra. Nessun bimbo è discriminato da noi.
Lunica grande differenza che si rileva dai dati in possesso di Lanzetta appare la situazione tra i circoli più in che si trovano nelle zone centrali e quelli che si trovano nelle periferie, dove la delicata situazione economica si fa sentire il maniera più evidente.