AVERSA. Ma di quale città parla il sindaco Ciaramella? Se parla di Aversa, evidentemente, è poco informato o ricorda male.
Lo afferma il segretario cittadino del Pd, Mariano DAmore, dopo le dichiarazioni del primo cittadino sul bilancio e sulla riduzione della Tarsu del 2%.
Dal 2002, dice DAmore anno di insediamento della sua prima amministrazione, la pressione fiscale sui cittadini aversani è incessantemente aumentata. In particolare, la Tarsu è quasi triplicata. Il sindaco non può ignorare che unabitazione di 100 mq. pagava, nel 2002, 161 euro mentre oggi ne paga oltre 400. La stessa superficie destinata ad ufficio o studio professionale pagava, nel 2002, 497 euro; ora ne paga oltre 1.300. Un esercizio commerciale della stessa quadratura veniva tassato, nel 2002, per 590 euro mentre oggi ne paga oltre 1.500. Il sindaco annuncia con toni trionfalistici che, per il 2010, la Tarsu si ridurrà addirittura del 2%, grazie allavvio, aggiungo io con dieci anni di ritardo, della raccolta differenziata. Ammesso che i conti siano stati fatti bene, i cittadini ne saranno entusiasti.
Quanto ai progetti che riceveranno i fondi assegnati ad Aversa dallamministrazione Bassolino nellambito del programma Più Europa, aggiunge DAmore vorrei chiedere al sindaco come sono stati individuati. Ci sono stati momenti di concertazione con le forza sociali e di confronto con i cittadini? Cè mai stata una discussione in consiglio comunale? Ricordo che la concertazione con le parti sociali è una condizione obbligatoria richiesta dalla normativa comunitaria. Ma, anche a prescindere dalle regole comunitarie, è possibile decidere investimenti così importanti per il futuro della città solo con una delibera di giunta?.