NAPOLI. Un corto “su una Napoli doppia, multiculturale, sospesa”. Così Valeria Golino descrive “Armandino e il Madre”, il suo debutto alla regia.
“Ho scoperto che fare la regista è un mestiere che mi piace moltissimo” ha spiegato ieri sera al Museo dell’Ara Pacis di Roma, durante la presentazione della miniopera, prodotta da Pasta Garofalo e con la produzione esecutiva della BuenaOnda, la società che ha fondato con il compagno Riccardo Scamarcio e Viola Pestrieri.
“Ora penso a un primo lungometraggio da regista. – ha aggiunto l’attrice, raggiunta per la prima del corto, fra gli altri, da Luca Guadagnino, Ferzan Ozpetek, Matteo Garrone, Isabella Ferrari, Giuseppe Piccioni, Valentina Cervi, Maria Sole Tognazzi – Stiamo cercando la storia. Per ora non mi vedo in un film diretto da me, mi vengono in mente altri attori. Avrei molta voglia di dirigere Riccardo”. Come attrice, invece, la Golino sarà fino a luglio sul set della commedia Un Baiser papillon, debutto alla regia dei Karine Silla-Perez, moglie di Vincent che è nel cast insieme anche a Cecile De France e Elsa Zylberstein.
Inoltre, Valeria è interprete di Laria (il titolo potrebbe cambiare) di Valerio Jalongo, in cui è un’insegnante in una scuola difficile nella periferia romana, e L’amore buio di Antonio Capuano, dove la Golino si cala nei panni della psicologa che in carcere incontra alcuni ragazzini autori di uno stupro di gruppo. Entrambe le pellicole dovrebbero debuttare al Festival di Venezia o di Roma.
“Armandino e il Madre” – trailer |
“Armandino e il Madre”, che si potrà vedere da oggi sul sito
www.pastagarofalo.it, il 30 maggio alle 20 su La7 e fino a settembre in 10 sale cinematografiche, è ambientato nel Museo D’arte contemporanea Donna Regina (Madre) di Napoli. La storia, delicata e divertente, scritta dalla Golino con Valia Santella, ha per protagonista, Armandino (Denis Nikolic, trovato dalla neoregista a Scampia, dopo aver visto mille bambini), uno scugnizzo rom napoletano di 6 anni, messaggero d’amore per il fratello più grande Roberto (Gianluca Di Gennaro), che cerca di riconquistare Sara (Esther Garrel, figlia del regista Philippe Garrel, ndr), giovane laureata francese, che dopo un periodo di lavoro nel museo sta per ripartire. Nal cast anche Iaia Forte.
“Quando i responsabili di pasta Garofalo mi hanno offerto il progetto (inaugurato l’anno scorso da un corto di Pappi Corsicato), ero un po’ titubante, avevo paura di dover fare pubblicità, invece mi hanno rassicurato dicendomi che non serviva apparisse neppure uno spaghetto. Mi hanno lasciato libera, con pochissimi paletti – ha spiegato l’attrice – doveva essere un corto positivo, non più lungo di 15 minuti e ambientato nella città partenopea”. Nel corto “ci sono due Napoli – ha aggiunto – perché è una città sempre doppia, astratta e concreta, bianca e nera, un contrasto riflesso dall’architettura e l’arte che si vedono”. Nessun contrasto fra i neoproduttori Scamarcio e Golino? “No, ho cercato di esserci sempre, ma stando un passo indietro. – ha detto Scamarcio – Ci piaceva l’idea di inaugurare la Buenaonda, che nasce come contenitore di idee, con questo corto. Mi sono molto divertito a fare il produttore, anche se è faticoso. Per ora invece non mi vedo regista”.
La Golino, pur confermando l’armonia sul set, ha aggiunto: “Una volta con Riccardo abbiamo litigato. Visto che ero la regista ho vinto io”. Cosa pensa della polemica fra alcuni rappresentanti del governo e il cinema italiano? “Sono sbigottita e amareggiata, ma sono fiduciosa, prima o poi le persone cambieranno”.
“Armandino e il Madre” – backstage |