Giugliano, riciclaggio per il clan Mallardo: tre arresti

di Redazione

 NAPOLI. I carabinieri di Castello di Cisterna hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Napoli, contro il clanMallardo di Giugliano (Napoli).

Pasqualina Olimpio, 54 anni, il fratello Michele, 51, considerato uomo di fiducia dei Mallardo, già detenuto per omicidio a Rossano Calabro, e Gennaro Maraniello, anch’egli già recluso nel carcere di Poggioreale, sono accusati di riciclaggio a favore dell’organizzazione camorristica. Sequestrati anche degli immobili.

Le indagini sono partite da un’omicidio, quello di Lorenzo Riccio, ragioniere dell’agenzia di pompe funebri “Russo”, ucciso nell’ottobre 2008,di cui sono ritenuti responsabili il boss dei Casalesi Giuseppe Setola e il suo fedelissimo Davide Granato, entrambi in carcere.I militari di Castello di Cisterna hannoaccertato che i fratelli Olimpio avevano investito oltre 1,5 milioni di euro nell’acquisto di immobili a Giugliano, in via Oasi del Sacro Cuore, intestate fittiziamente a Luciano Russo, titolare dell’agenzia funebre,per scongiurare possibili sequestri. Uno dei destinatari delle ordinanze, Gennaro Maraniello, fu arrestato per aver chiesto il ‘pizzo’ alla famiglia Russo per proseguire nell’attività di costruzione di alcune unità immobiliari.

Quel 2 ottobre del 2008 l’obiettivo di Setola – secondo gli investigatori – erano proprio i titolari dell’agenzia, Luciano e Sabatino Salvatore Russo, padre e figlio, gestori negli anni ’90 dell’attività di pompe funebri anche a Parete e Trentola Ducenta, nell’agro aversano. I Russo denunciarono intimidazioni e richieste estorsive da parte dei Casalesi che controllavano quella zona, contribuendo all’arresto, nel dicembre del 1993 di Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, all’epoca titolare di una ditta di onoranze funebri, “La Concordia s. r. l.” di Casal di Principe. Bidognetti, uno dei capi storici della cosca, a seguito della denuncia fu condannato a nove anni di reclusione.

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