CASERTA. “Nei due giorni di permanenza a Caserta abbiamo avuto la conferma di una situazione che complessivamente è da considerare da disastro ambientale”.
Lo ha detto il presidente della della commissione bicamerale d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo di rifiuti, Gaetano Pecorella parlando con i giornalisti a conclusione della visita dell’organismo parlamentare nel capoluogo campano. “Vi è un grande problema economico – ha spiegato Pecorella – che riguarda il consorzio unico Napoli-Caserta ed un problema legato all’esaurimento, in via abbastanza breve, dell’unica discarica in funzione; non sono stati avviati i lavori per quanto riguarda il termovalorizzatore, quindi, vi è un quadro complessivo di una situazione che diventa sempre più grave e drammatico per il ritardo considerevole e perché non è ancora ben chiaro come sarà possibile recuperare il tempo perduto”. “Si parla – ha aggiunto Pecorella – di termovalizzatore ma io credo che non sia stata presa una decisione in questo senso”.
L’esponente del Pdl ha fatto poi riferimento ai dipendenti in esubero del consorzio unico Napoli-Caserta. “E’ una situazione molto delicata – ha spiegato – perché si tratta di persone che hanno necessità di mantenere il posto di lavoro”. Ci sono poi, ha ancora sottolineato, “i debiti dei comuni, su cui c’é un’attenzione della magistratura, della quale abbiamo apprezzato l’attenzione e l’attivismo”. L’altro aspetto che ha fortemente colpito la Commissione nel corso dei sopralluoghi e delle audizioni, è la situazione del trattamento delle acque che finiscono nel mare. “Abbiamo potuto constatare, come denunciato anche dalla Magistratura – ha evidenziato il presidente della commissione – come sostanzialmente vi siano nel casertano due possibilità: talora viene fatta una linea parallela per cui le acque inquinate vengono fatte passare fuori dai depuratori o le acque passano attraverso i depuratori, che, però, sono vecchi e non ristrutturati dal 1993”.
“Dalla visita in Campania di un anno fa è cambiato poco e non è da escludere che possiamo trovarci di fronte ad un’altra seria crisi”, ha aggiunto Pecorella. Citando l’esempio di molti comuni che hanno impiegato in altri settori la tassa sui rifiuti solidi urbani riscossi e la recente inchiesta della magistratura sul mancato trattamento delle acque inquinate che bypassano i depuratori o vengono trattate da impianti vecchi e poco funzionanti, raggiungendo direttamente il mare, Pecorella ha affermato che “continua a sussistere nel Casertano ed anche nel Napoletano un sistema di illegalità non solo all’esterno ma anche all’interno delle istituzioni”.
BRATTI (PD): “EMERGENZA NON E’ MAI FINITA”. “L’avevamo detto da tempo, l’emergenza rifiuti in Campania non è mai finita”. Lo ha affermato Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella Commissione parlamentare sulle Ecomafie dopo due giorni di audizioni svolte a Caserta. “E’evidente il fallimento della provincializzazione della gestione dei rifiuti voluta testardamente da questo governo. Non sono state realizzate ancora le società di gestione della Provincia di Napoli e Caserta e queste si dovranno accollare impianti in gran parte sotto sequestro dalla magistratura e personale in esubero che non potrà essere pagato! Una situazione che potrà sfociare in gravi tensioni sociali. Che dire poi dei 4 impianti di incenerimento dei decreti Bertolaso nemmeno progettati? A questo si aggiunga una situazione ambientale riguardo alle qualità delle acque superficiali e di falda di grande allarme a causa del mancato funzionamento dei depuratori e dalla presenza di innumerevoli scarichi abusivi. Cosa ha intenzione di fare il governo a proposito? Chiederemo al più presto un’informativa in Aula del Ministro all’Ambiente”.