NAPOLI. Teme fortemente che l’ospedale chiuda e così stamattina, dalle ore sei, Marco Galdi, sindaco di Cava dé Tirreni (Salerno), si è incatenato davanti alla sede della Regione Campania.
Una protesta, quella messa in atto anche insieme a quattro assessori della sua giunta, per fare in modo che si scongiuri una decisione del genere per l’Ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo, centoventi posti letto, attivo dal 1400. “Non ce l’ho certo con il governatore Caldoro – dice il primo cittadino, Pdl, insediatosi lo scorso 1 aprile – ma con la voragine creata dal centrosinistra. Non si può passare da un’amministrazione esagerata alla chiusura”. Galdi, fascia tricolore in prima linea, spiega la ‘forza’ dell’ospedale di Cava, comune con 55mila residenti: 6mila ricoveri lo scorso anno, 500 dirottati, “il tutto in un’area, come quella a nord di Salerno che ha il più basso rapporto tra numero di ospedali e di cittadini”. Secondo prime voci, il personale del nosocomio di Cava dovrebbe essere dirottato sulla struttura di Sarno. Il sindaco dice un no secco alla chiusura e, se proprio non ci dovesse essere margine di trattativa, chiede almeno che “venga garantita la viabilità per i mezzi di soccorso e che vengano potenziati gli ospedali limitrofi”.
La protesta di Galdi è terminata intorno alle 14. “Il Capo di Gabinetto della Regione mi ha comunicato che il 17 maggio incontrerò il governatore Stefano Caldoro – ha detto il sindaco – e mi sono state date rassicurazioni che prima di quella data nulla verrà deciso in merito all’ospedale di Cava”. “Mi ha anche chiamato il ministro Mara Carfagna che ha solidarizzato con noi e ci ha rassicurato – ha aggiunto – così come mi ha telefonato anche il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli“. “Per ora sono soddisfatto – conclude il primo cittadino – soddisfatto che almeno fino al 17 maggio non succederà nulla”.