GRAZZANISE. Dopo quella sul caso Marano della prima metà di maggio, qualche giorno fa stata protocollata al Comune di Grazzanise una seconda diffida della civica Nuovi Orizzonti al sindaco Pietro Parente.
Il capogruppo consiliare Federico Conte (nella foto), che ha inviato per conoscenza lo stesso documento al prefetto Monaco, questa volta -prendendo atto (sulla base del decreto sindacale n. 13 del 17 maggio scorso) della nomina del consigliere comunale Enrico Parente quale rappresentante del Comune di Grazzanise in seno allAssemblea del Consorzio Unico di Bacino a far data 17 maggio scorso, e ravvisandone la totale e palese illegittimità ha diffidato e invitato il primo cittadino a voler immediatamente revocare tale decreto.
Le motivazioni? Larticolo 64 comma 4 del Tuel di cui al Decreto legislativo n. 445/2000, e successive modificazioni ha osservato il leader di Nuovi Orizzonti prevede espressamente il divieto per il coniuge, gli ascendenti, i discendenti, i parenti ed affini entro il terzo grado del Sindaco o del Presidente della giunta provinciale, di poter essere nominati rappresentati del Comune e della Provincia. Conte ha poi evidenziato che per costante giurisprudenza, le norme in tema dincompatibilità tra cariche pubbliche, sono di stretta interpretazione e pertanto le disposizioni del Testo unico degli Enti Locali di cui al Decreto legislativo n. 445/2000, non possono essere altrimenti interpretate.
Di qui lobiezione di fondo: Il consigliere comunale Enrico Parente è suo padre e, come tale, ascendente e quindi non poteva né può essere nominato rappresentante del Comune di Grazzanise presso Enti e/o Istituzioni, ha detto Conte, che ha aggiunto: Si aggiunga che il richiamato decreto sindacale di nomina è affetto da irregolarità sostanziale, atteso che è sottoscritto dal vicesindaco Vincenzo Morico, figura assolutamente incompetente a sottoscrivere un decreto sindacale di nomina dei consiglieri comunali presso Enti e Istituzioni, la cui nomina è riservata esclusivamente al sindaco, così come previsto dallordinamento nonché dalla delibera di Consiglio n. 8 del 16/04/2010. Per di più non si comprende, inoltre, la stessa stesura del citato decreto sindacale, laddove nella premessa individua come emittente la figura del sindaco Pietro Parente, mentre nella parte dispositiva, reca la firma assolutamente immotivata del vicesindaco Morico Vincenzo, configurando tale sottoscrizione un palese abuso di potere, in quanto atto riservato allesclusiva attribuzione del sindaco. Va da sé conclude Conte che, non provvedendo a quanto richiesto entro il termine di giorni sette dalla richiesta, sinoltrerà la presente alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per le indagini del caso.