FORMICOLA. Alcuni giorni fa nella zona di Monte Maggiore un gruppo di albanesi ha disboscato molti ettari di terreni per vendere il legno ricavato.
Siamo di fronte ad un nuovo sistema di furto e sfruttamento del territorio in spregio della natura ma anche della storia e della vita delle popolazioni autoctone. È quanto ha affermato Pasquale Costagliola, Presidente dell’Associazione Ambientalista Terra Nostra. Ma se gli albanesi sono incorsi in tardive sanzioni dellautorità – ha aggiunto – per altri invece il disboscamento sembra un atto regolare e conforme a regole di sanità non meglio specificate. È il caso dellespiantazione di un intero bosco seminato al centro di Formicola alcune decine di anni fa nellambito delle piantumazioni didattiche degli studenti. Decine e decine di alberi di pino e non solo sono stati buttati giù con la causa ufficiale di malattia dei giganti verdi.
Per Costagliola, recatosi personalmente a visionare il fenomeno, non si notavano segni di alcuna patologia fitogena. Ho assistito – ha sottolineato – ad una vera e propria operazione di deforestazione e defoliazione, tipo uso napalm nelle foreste vietnamite. I tronchi non presentavano forme di palese malattia e per la maggior parte apparivano sani. Non so che tipo di diagnosi è stata effettuata per il bosco sterminato. A completare il quadro – ha concluso Costagliola – si è saputo che gli alberi sono stati regalati ad una ditta che ha avuto il solo compito di sgombrare il campo. Si è in presenza di tonnellate di legno che ha certamente un valore commerciale.