La Roma sfiora lo scudetto ma alla fine è l’Inter che festeggia. La Sampdoria non molla, supera il Napoli e gode il quarto posto in solitaria e soprattutto la qualificazione in Champions League obiettivo che invece sfugge al Palermo che vince a Bergamo 2-1 ma la vittoria non basta.
Gli ultimi 90 minuti del campionato 2009-2010 regalano un’altalena di emozioni. La Roma fa il suo dovere: vince contro il Chievo (Vucinic e De Rossi a segno nel primo tempo) e per 18′ accarezza il tricolore. I giallorossi raggiungono quota 80 punti: di più gli uomini di Ranieri non potevano fare. Poi il gol di Milito, al 12′ della ripresa riporta lo scudetto sulle maglie dell’Inter che non senza fatica superano il Siena. Bella la prova dei toscani che hanno messo in difficoltà i nerazzurri ai quali è bastata una prodezza del solito Diego Milito: un gol pesantissimo il numero 22 della stagione per l’argentino che lascia cucito sulle maglie nerazzurre il tricolore, il 18/o nella storia dell’Inter.
L’ultima giornata di campionato, per il resto non offre altre emozioni. La Sampdoria grazie a Pazzini supera il Napoli e stacca il Palermo: il quarto posto è dei liguri. Niente da fare invece per i rosanero: una partita sofferta contro la retrocessa Atalanta. Palermo in vantaggio con Cavani poi Ceravolo pareggia. La vittoria arriva nel finale su rigore sempre con Cavani ma serve a poco in chiave Champions.
Il Parma travolge il Livorno 4-1 (doppietta di Lanzafame, Morrone, Crespo e Danilevicus a segno) nel giorno del congedo di Guidolin, la Fiorentina rimedia l’ennesima sconfitta della stagione a Bari (2-0 con gol di Stellini e Rivas).
Cagliari e Palermo si dividono la posta (1-1 con gol di Adailto e Ragatzu), il Catania supera il Genoa grazie ad un gol di Maxi Lopez e chiude la stagione in bellezza.
Secondo titolo della stagione per l’Inter e prime lacrime per Josè Mourinho. Il tecnico dell’Inter durante la premiazione per lo scudetto (dopo la Coppa Italia vinta a Roma) allo stadio di Siena si è mostrato visibilmente commosso, mentre riceveva il tributo e gli applausi di tutti i tifosi. Sempre controcorrente, anche durante la festa ufficiale per la conquista dello scudetto organizzata dalla Lega calcio. Mourinho non posa con la squadra sotto il cartello che indica il 18/mo scudetto nerazzurro ma si concede un giro di campo per salutare i tifosi sventolando la maglietta con il numero 18, la stessa che i giocatori hanno indossando al momento della premiazione.
MORATTI. ”Una vittoria contro tutto e tutti’. Questoè stato lo scudetto di Mourinho. E’ stata una vittoria sofferta, come soffertoè stato tutto il campionato fino all’ ultimo minuto”. Così Massimo Moratti, sotto la curva a salutare i suoi tifosi, per ringraziarli. Il patron nerazzurro, poco prima che cominciasse la premiazione, ha fatto mezzo giro di campo. Ha ricevuto applausi e li ha restituiti. “È una festa meravigliosa, siamo tutti felici, questo ragazzo per primo”, dice Moratti in riferimento a Mario Balotelli, al fianco del presidente nerazzurro con una bandiera tricolore sulle spalle. “Oggi Mario è stato fantastico, lui è al 100% dell’Inter poi nella vita si possono fare altre scelte ma per il momento la sua è una scelta molto bella e anche utile, visto che ha contribuito a farci vincere lo scudetto. La partita è stata ottima, correva anche il portiere del Siena per non perdere tempo. È stato un campionato meritato. Paura di perdere? La Roma è stata in testa due domeniche e basta”. Il 22 maggio l’Inter può alzare un’altra coppa. “Se arriva la Champions è un grande regalo, noi tutti lo affrontiamo come l’obiettivo più importante di quest’anno”.
MOURINHO. “Mi mancava questo, vincere un campionato nell’ultima partita e all’ultimo minuto. Ho vinto a casa, in albergo, con 4-5 partite dalla fine, questa esperienza è nuova e non la voglio ripetere”: chiude con una gran risata José Mourinho che si gode il suo secondo titolo con l’Inter. Il tecnico portoghese ha definito “meritata” la vittoria dello scudetto e ha spiegato che “il momento più difficile è stato dopo la partita con la Fiorentina: a quel punto – ha detto a Inter Channel – noi eravamo secondi e non dipendevamo solo da noi. Sapevamo che non bastava vincerle tutte e poi giocavamo con la Juve che non sarebbe venuta a Milano per vincere ma per non far vincere all’Inter il campionato. Poi la Roma ha perso con la Sampdoria, noi siamo stati di nuovo proprietari del nostro destino ed è stato facile”. “Dopo la finale di Champions passerò 2 o 3 giorni a pensare a me stesso, a decidere”. Mourinho si gode lo scudetto vinto oggi e rinvia di qualche giorno ogni decisione sul proprio futuro. Il tecnico dell’Inter scioglierà cioè i dubbi solo dopo la finale di Champions League che i nerazzurri disputeranno il 22 maggio a Madrid contro il Bayern Monaco. “Durante la stagione, in alcuni momenti ho pensato che questo non era il mio habitat naturale, non era il paese per me. Poi, quando è ricominciata la Champions, è arrivato il momento di giocare e non c’era spazio per pensare”, dice Mourinho. “Adesso sono pronto a dare tutto in una settimana storica per l’Inter. Penso soprattutto all’Inter, ai giocatori, ai tifosi. Dopo la finale, andrò in vacanza e devo prendere qualche giorno per me stesso”, ripete.
CLASSIFICA. Inter 82, Roma 80, Milan 70, Sampdoria 67, Palermo 65, Napoli 59, Juventus 55, Parma 52, Genoa 51, Bari 50, Fiorentina 47, Lazio 46, Catania 45, Chievo 44, Udinese 44, Cagliari 44, Bologna 42, Atalanta 35, Siena 31, Livorno 29. Inter campione d’Italia per la diciottesima volta (quinta di fila), Roma e Milan ai gironi di Champions League, Sampdoria qualificata ai preliminari di Champions League, Palermo, Napoli e Juventus in Europa League, Livorno, Siena ed Atalanta retrocesse in serie B.