ROMA. Il ministro Roberto Calderolipropone un taglio del 5% agli stipendi dei parlamentari e dei ministri per dare il “buon esempio” in vista dei “sacrifici” che comporterà la mini-manovra finanziaria che il governo varerà a breve per far fronte alla crisi finanziaria internazionale.
Tra le ipotesi riguardanti tali “sacrifici”,un rinvio dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego ed anche un “congelamento” delle dinamiche salariali di tutto il personale pubblico, compresi gli automatismi dei “non contrattualizzati” come magistrati e professori universitari. Ma anche il possibile pagamento a ralenti della buonuscita – il Tfr degli statali -, il blocco del turn over e il rinvio di una finestra per andare in pensione.
“Proporrò in sede di Governo, – spiega l’esponente della Lega – quando affronteremo la manovra finanziaria, un taglio almeno del 5% agli stipendi di ministri e parlamentari come hanno fatto in Inghilterra e Portogallo”. “A breve dovremo affrontare una manovra che prevede tagli e strumenti per il rilancio dell’economia”, aggiunge il ministro della Semplificazione legislativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
“I tagli alle spese – conclude Calderoli – comporteranno sacrifici per tutti, a partire da ministri e parlamentari. La regola del 5% che hanno applicato in altri Paesi può valere in alcuni settori, ma in altri potrebbe essere anche più pesante”.
ZAIA ANTICIPA. Sulla stessa linea di Calderoli il compagno di partito Luca Zaia, governatore del Veneto, che ha proposto un taglio del 5% agli emolumenti degli assessori e del presidente in Regione. Lo ha anticipato all’Ansa, a margine della festa della Polizia a Treviso, lo stesso Zaia spiegando che va “avanti nella riorganizzazione della Regione nel rispetto dei lavoratori; e siamo assolutamente allineati al Governo quando si parla di taglio degli stipendi ai politici. Per cui – ribadisce Zaia – abbiamo intenzione di allinearci a questo 5%. Porterò la proposta in Giunta martedì prossimo”. Zaia guarda oltre e invita il presidente del Consiglio regioanale veneto, Clodovaldo Ruffato, a fare lo stesso. “Conosco – dice – la sensibilità del Presidente Ruffato, sono convinto che anche lui seguirà questo percorso”. Il governatore auspica che al sacrificio non si sottraggano altri: “una doverosa riflessione – afferma – dovrà essere fatta anche alle altre cariche della burocrazia” Riguardo alla possibilità di un taglio superiore al 5% per ora il Presidente della Regione ha detto di “non saperlo dire. So per certo che siamo a disposizione per fare questo senza far passare l’idea che tutti sono ladri e che quindi tutti possono lavorare senza avere uno stipendio”.
SCHIFANI: “POLITICI SIANO PRIMI A FARE SACRIFICI”. “Se la manovra porterà dei sacrifici per gli italiani, credo sia giusto che siano i politici i primi a farli”. Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, oggi a Palermo, commentando la proposta del ministro Calderoli.
BRAMBILLA: “IO CI STO”.Il ministro del TurismoMichela Brambilla concorda con la proposta ma chiede di destinare i risparmi a uno scopo “per esempio per chi ne ha bisogno, anziani, giovanissimi, chi è in difficoltà”. “Non posso che essere d’accordo, – ha sottolineato Brambilla a margine della presentazione di una nuova linea telefonica per assistere i turisti – credo sotto questo profilo di agire anche in modo un po’ singolare: il mio cellulare lo pago. Sotto il profilo dei privilegi sono una che usa i voli di linea e si paga il telefono”. “Tagliare va bene ma bisogna dare una destinazione. – ha concluso l’esponente del Governo – In questo momento ci sono famiglie in particolare difficoltà. Avrebbe senso creare un fondo, alimentato dal taglio che ci facciamo, dandogli però una destinazione precisa”.
CASINI: “FINIRA’ COME PER LE PROVINCE”. “Si possono anche ridurre gli stipendi dei parlamentari, forse si devono ridurre”, afferma il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che, però, sottolinea:”Quando sento proposte di questo tipo ho sempre paura perché temo che si faccia la fine della proposta per l’abolizione delle Province, da tutti promessa in campagna elettorale e poi siamo rimasti gli unici a sostenerla in Parlamento”.
GIRO (PDL): “TAGLIO INSUFFICIENTE”. “Il taglio degli stipendi ai parlamentari proposto dal ministro Calderoli è giusto ma forse insufficiente. E non credo sia sufficiente neppure un contributo una tantum”. E’ il commento di Francesco Giro, sottosegretario alla Cultura, dà la sua ricetta: “Qui si tratta innanzitutto di capire una volte per tutte che sono cambiati i tempi, che in tutta Europa c’é una crisi finanziaria, produttiva e occupazionale crescente, che impressiona e che costringe già ora alcuni governi dell’Ue a misure eccezionali impensabili solo tre mesi fa. Quindi se vogliamo essere di esempio ma soprattutto se voglimo dimostrare di non essere dei marziani ma anche noi dei cittadini come gli altri che vivono come gli altri tutti gli effetti della realtà bisognerà pensare -ad un taglio dello stipendio significativo e definitivo. I parlamentari senza altro incarico istituzionale guadagnano 13.500 euro circa e godono di privilegi previdenziali e assistenziali-sanitari notevolissimi. Credo che se guadagnassero 9 o 10mila euro mese non sia per loro un dramma”. “La stessa cosa – aggiunge il sottosegretario – per i consiglieri regionali che hanno stipendi ormai identici. E la stessa cosa per alcuni alti funzionari dello Stato superpagati”. “Quanto ai consiglieri provinciali, comunali, municipali – precisa Giro – hanno già compensi bassi e talvolta da fame e non credo che un taglio sia una cosa fattibile. Un consigliere municipale di Roma guadagna in gettoni non previdenziati né assicurati 500 euro al mese. E un consigliere comunale di Roma (Capitale d’Italia) non supera i duemila euro, anch’essi in gettoni non previdenziati”.
GENTILE (PDL): “PRIMA SI INTERVENGA SU MULTI-INCARICHI”. “Calderoli dice che vuole tagliare lo stipendio del 5% ai parlamentari? Bene, siamo d’accordo, ma prima si intervenga sui casi assurdi di doppi, tripli, quadrupli incarichi che ancora oggi molti parlamentari posseggono”.Così il senatore Antonio Gentile, vicecoordinatore del Pdl della Calabria e componente la Commissione parlamentare antimafia. “Non è pensabile – ha aggiunto Gentile – che ci siano parlamentari che accumulino diversi incarichi e che, di fatto, violino la legge che prevede un’esclusività della funzione e l’assorbimento di tutte le indennità con quella parlamentare. Oltretutto sarebbe ora di introdurre il metodo Brunetta anche al Parlamento. Non è pensabile che ci siano colleghi assenteisti e che vengano trattati allo stesso modo di chi lavora indefessemente in Commissione e in Aula: si taglino le loro indennità”. Sulla questione morale, Gentile pensa a “un intervento concreto, come annunciato dal Governo, sapendo che i mariuoli sono presenti in tutte le forze politiche e in tutti i territori geografici. Chi afferma che sono solo al Sud insulta la verità”.