Manovra, Berlusconi: “L’Italia è in mani sicure”

di Redazione

Silvio BerlusconiROMA. “Questa manovra non è una tradizionale manovra di aggiustamento dei conti pubblici”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, iniziando la conferenza stampa di presentazione della manovra, con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, a Palazzo Chigi.

Una manovra “chiesta dall’Europa”, ha affermato il capo del governo, e “alla quale, quindi, siamo tenuti per gli impegni assunti da tutti con l’Ue”.

“RIDURRE IL DEFICIT PRODOTTO DALLA SINISTRA”. “Lo scopo della manovra è portare il deficit-Pil dall’attuale 5% al 2,7% nel 2012”, ha spiegato Berlusconi, ritenendo che la “responsabilità” dell’attuale situazione dei conti pubblici, oltre che dei governi della Prima Repubblica è anche del “governo della sinistra” che ha fatto una “riforma costituzionale dissennata che ha fatto esplodere i costi della sanità”. Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato: “Non abbiamo aumentato le tasse. Il nostro obiettivo è quello di ridurle”. Così come si vuole ridurre la spesa eccessiva e la corruzione attraverso “la riduzione della spesa pubblica e dell’intervento dello Stato in economia”.

“SACRIFICI INDISPENSABILI”. “I sacrifici richiesti sono indispensabili per difendere la nostra moneta”. Indispensabili per difendere “i nostri salari – dice – i risparmi delle famiglie, le imprese”.Nella manovra, ha aggiunto il premier, ci sono “provvedimenti equilibrati e inevitabili”. Equilibrati “perché si chiede di più a chi ha evaso di più. Inevitabili – dice Berlusconi – perché l’Italia, al pari di altri Paesi della vecchia Europa, sta vivendo al di sopra delle proprie risorse”.

PENSIONI. Sulle pensioni, Berlusconi ha assicurato: “Sono tutelate e garantite. Non abbiamo fatto nessun intervento sull’entità delle pensioni. Chiediamo solo a chi si accinge ad andare in pensione di rimanere qualche mese in più”.

“EVASIONE AL SUD INACCETTABILE”. Altro capitolo quello dell’evasione, soprattutto al Sud: “Nel sud ci sono percentuali inaccettabili di evasione, ad esempio l’85% in Calabria e il 63% in Sicilia. Quindi i controlli inseriti dalla manovra sono il primo rimedio al malcostume”. “Il contribuente – spiega il premier – ci penserà così due volte prima di fare una dichiarazione ad un Comune dove tutti conoscono la sua qualità di vita”. “Con il federalismo fiscale – aggiunge Berlusconi – potremo porre un rimedio ancora più efficace all’autentica diserzione fiscale, perché coinvolgeremo i Comuni nell’accertamento dei redditi”.

“ATTO DI RESPONSABILITA’ DEI DIPENDENTI PUBBLICI”.

“Chiediamo un atto di responsabilità ai dipendenti pubblici, – ha detto Berlusconi – in primo luogo perché i loro redditi sono aumentati di più” visto che “negli ultimi 10 anni, sono aumentati del 42,5% le retribuzioni pubbliche, mentre quelle private del 24,8%”. Inoltre, i dipendenti pubblici “godono della garanzia del posto di lavoro e non rischiano la cassa integrazione o la riduzione dello stipendio, quindi a loro spetta una particolare responsabilità”.

“NESSUNO SCONTRO NEL GOVERNO”. Durante la discussione della manovra c’é stato nulla di più che una “dialettica, come è logico che ci sia. Non c’é stato un momento in cui si sia saliti di tono, che si possa definire contrasto profondo di idee o scontro. Non c’é mai stato uno scontro”. E, smentendo in particolare le voci di tensioni fra lui e il ministro Tremonti, Berlusconi ha rivolto “un grazie particolarissimo a Giulio, perché il suo mestiere è uno tra i più difficili, perché dire sì è molto facile, dire no è molto ma molto più difficile”. “Lui è costretto molto spesso, per il bene comune – ha aggiunto il premier – e per il rigore dei conti e dei bilanci, a dire una sfilza continuativa di no. Non è che gli piaccia dire no, anche a lui piacerebbe dire sì, ma il ruolo e la responsabilità glielo impongono”.

“ITALIA IN MANI SICURE”. La manovra dimostra che “L’Italia è in mani sicure”, ha affermato Berlusconi. “Il governo – ha tra l’altro detto – è fatto di persone responsabili”.

TREMONTI: “SCORRETTEZZE DAI GIORNALI”. “Una manovra così la fa il presidente del Consiglio, non un ministro o una parte del Governo”, ha poi detto il ministro Tremonti, che ha trovato “profondamente scorretto quanto letto sui giornali in questi giorni”.

“INTERVENTO TEMPESTIVO ED EFFICACE”. La manovra è un “intervento giusto tempestivo ed efficace. Fatto per il bene comune contenuto nel bilancio pubblico”, ha detto il ministro dell’Economia. Si tratta, insomma, di “una cosa giusta fatta nel tempo giusto. In una parola abbiamo fatto il nostro dovere. Non c’erano alternative per tempi e contenuti”. Quello della manovra è un “testo molto complesso, fatto di 54 articoli divisi su tre capi e che presentiamo in due parti una relativa alla competitività economica e una parte sulla sostenibilità finanziaria”.

NIENTE IRAP PER NUOVE IMPRESE AL SUD. C’é un “dividendo positivo del federalismo: la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno”. Una fiscalità di vantaggio, spiega Tremonti, “spesso negata in Europa. Ma siamo convinti che possono dire di sì a un’ipotesi che non è un regime differenziale tra nord e sud ma un anticipo di quello che sarà poi al nord: cioé ‘zero Irap’ per i nuovi insediamenti produttivi”.

IMPRESE EUROPEE IN ITALIA CON LORO FISCO. Un’impresa europea potrà venire in Italia e portarsi dietro il proprio regime fiscale. “Si tratta – dice Tremonti – di una misura sperimentale e ci vorrà all’inizio l’ok dell’Agenzia delle Entrate. E’ un modo per rendere più competitivo il sistema Italia”.

ZONE A BUROCRAZIA ZERO. Arrivano le “zone a burocrazia zero”, annuncia il ministro. “Si tratta di aree identificate nelle regioni, immaginiamo a partire dal Mezzogiorno, dove ci sarà un responsabile del governo responsabile per tutta la burocrazia e dove ci sarà uno sportello unico”.

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