Aula consiliare a “De Lieto”, approvata mozione di Santulli

di Redazione

da sin. Santulli e Giuseppe de LietoAVERSA. Approvata all’unanimità la mozione per l’intitolazione dell’aula consiliare al sindaco Giuseppe de Lieto, ucciso nel lontano 1910 per difendere la legalità e l’integrità dell’istituzione da lui rappresentata.

La mozione presentata dal consigliere Paolo Santulli trae origine, come lo stesso Santulli ha più volte spiegato, dalla scoperta di un errore nell’albo dei sindaci della cittadina normanna esposto nell’aula consiliare. In esso, al posto del nome del duca Giuseppe de Lieto, per il periodo che va dal 1907 al 1910, era indicato un nome di fantasia: “Pietro Lieto”. Da qui il susseguirsi delle iniziative promosse da Santulli per ridare al Duca de Lieto il posto che gli spetta nell’albo dei sindaci ma anche e soprattutto per approfondire la figura del primo cittadino di inizio novecento.

Tra queste un convegno svoltosi presso il Liceo Classico Cirillo in cui fu sviscerata la storia del sindaco giusto che perì per mano violenta. Santulli, nel corso della presentazione della mozione, ha ricordato il tragico evento che vide vittima de Lieto: “L’avvocato Duca de Lieto era vicepretore regio della Città di Aversa prima di essere eletto sindaco. Il 17 novembre 1910, mentre si recava in Municipio, attraversando via Umberto I, meglio nota come il Seggio, (al tempo il Municipio era sito in Piazza del Plebiscito meglio nota come Piazza S. Domenico),intorno alle ore 9, veniva accoltellato da un noto pregiudicato, che da tempo estorceva qualche sussidio al Comune e che per bontà veniva anche aiutato privatamente dal primo cittadino. Le richieste erano diventate sempre più pressanti e l’autore dell’efferato gesto pretendeva una sistemazione definitiva dal Municipio rivolgendosi al Sindaco. Avendo ricevuto da de Lieto dinieghi precisi alle sue assurde pretese, ripeteva agli impiegati comunali, così come poi riportato dalla stampa dell’epoca: ‘Loro nun me danno da mangià? Embè? Io levo la vita a uno di loro’. Le stesse minacce le rivolgeva direttamente a de Lieto che, ligio al dovere di cittadino responsabile, prima che di Sindaco, non si lasciava corrompere. L’agonia di de Lieto durò tre giorni e la sua vita si spezzò a 41 anni. La sua morte destò scalpore in tutta Europa e fu evidenziata dalla stampa di molti Paesi oltre che in Italia, dove, in Parlamento, fu presentata anche un’interrogazione per la mancata tutela da parte delle forze dell’ordine al sindaco di Aversa. In un Paese che dovrebbe dimostrare, più che teorizzare, che la legge è uguale per tutti ha concluso Santulli credo sia giusto offrire e pubblicizzare la storia del duca Giuseppe de Lieto, sindaco di Aversa, recuperando così una radice buona della nostra terra, una radice che si era persa come purtroppo, talvolta, accade per le migliori tradizioni;ciò nella speranza di offrire un esempio di civica responsabilità, in modo particolare ai giovani e a quanti si cimenteranno o continueranno a cimentarsi in politica”.

Sin qui l’intervento di Santulli rispetto al quale non è mancata la condivisione del civico consesso, espressa anche dagli interventi di Antonio De Michele, Nicla Virgilio e Salvatore De Gaetano, rispettivamente per il Pdl, il Gruppo della Libertà e l’Udc.

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