AVERSA. Il presidente del Consiglio comunale,Nicola Verde, finisce nel mirino dei consiglieri di maggioranza “ciaramelliani” per aver votato contro, nell’ultima seduta, all’emendamento della maggioranza alla mozione dei dissidenti sulle strisce blu.
Il presidente del consiglio, a mio parere, proprio per la sua carica istituzionale super partes, non può prendere le parti di una minoranza che, ormai è chiaro, ha preso le distanze dalla maggioranza di governo. Mi auguro, anche conoscendo lamico Nicola Verde, che il suo voto contrario sia stato dettato da altre motivazioni, non squisitamente politiche.Queste le dichiarazioni del Consigliere del Pdl Mario Abate, secondo cui Verde avrebbe potuto astenersi confermando il suo ruoloistituzionale e al di sopra delle parti.
Sulla stessa lunghezza donda anche le dichiarazioni di Luigi Menditto, consigliere comunale e provinciale dellUdc: Il presidente avrebbe dovuto mantenere un comportamento super partes, così come previsto dallistituzionalità della sua figura. Prendere posizione in questo particolare momento significa incrinare ulteriormente i rapporti già tesi allinterno del Pdl e dellintera maggioranza. Un po mi stupisce, però- conclude Menditto – il comportamento di Verde assunto nellultimo consiglio comunale perché conoscendolo personalmenteso che Verde è una persona molto moderata, suppongo, quindi, che abbia avuto dei motivi importanti che gli hanno dettato tale scelta.
Anche il consigliere Michele Galluccio, interviene in merito: Nel corso del consiglio comunale di lunedì, è venuta meno la figura istituzionale super partes del presidente del Consiglio. Verde ha votato contro lemendamento del sindaco, votato dalla maggioranza e si è allineato ai cosiddetti dissidenti. Ciò ha fatto venir meno il rapporto fiduciario con i consiglieri e la maggioranza che lha eletto e sempre sostenuto.