Monica (Pdci): “Se perde la politica prevalgono le lobby”

di Redazione

Marco MonicaAVERSA. Marco Monica, segretario cittadino del Partito dei Comunisti Italiani, in una lettera aperta alla città, denuncia la sconfitta della politica a favore delle lobby affaristiche.

“Stiamo subendo, come cittadini aversani, oramai da troppo tempo, una situazione politica a dir poco paradossale se non prossima al ridicolo. Abbiamo una maggioranza bulgara di centrodestra in consiglio comunale ma nello stesso tempo una conduzione amministrativa della Città paralizzata da troppi interessi famelici, con gruppi di potere l’un contro gli altri armati. Dov’è l’idea sociale di Città, un progetto che non sia spartizione di affari? Tutto ciò che è pubblico si vuole smantellare e svendere ai gruppi affaristici a sé vicini, non si vogliono sostenere le associazioni sportive aversane, unico punto di riferimento per i giovani, ed ecco l’idea del sindaco Ciaramella di dare ai privati il Palazzetto dello sport.

Non ancora neanche è diventata di proprietà del Comune che già si pensa di vendere l’area del “Carmine” per farne un altro albergo. Nello stesso tempo l’opposizione in Città la fa, per quel che può, il solo professor Domenico Rosato accompagnato ora da questo ora da quel consigliere che ancora non è stato fagocitato dal sindaco Ciaramella, che invece di governare fa campagna acquisti: Lama, Santulli, Stabile. Il Partito Democratico ogni tanto lancia un rantolo di proposta/protesta senza sentire il bisogno di farsi promotore, in quanto Partito che dovrebbe essere di riferimento ad Aversa per il centrosinistra, di un incontro delle forze di opposizione per iniziare a scrivere un programma alternativo per Aversa. Un programma che pensi alla Comunità degli aversani con progetti concreti ed immediatamente realizzabili. Penso, uno tra tanti, alla necessità di individuare strutture per creare asili nido comunali così da poter risolvere un problema centrale per le famiglie aversane e dare anche occupazione a lavoratrici specializzate del settore da troppo tempo disoccupate o mal pagate da asili privati.

Gli unici che sono costretti a pagare le conseguenze di questa politica autoreferenziale sono i cittadini aversani oramai disgustati e vessati. Continuo, forse ingenuamente, a non volermi rassegnare, nella convinzione che ci siano associazioni, partiti e settori della società civile che ritengono che ancora valga la pena di combattere per la nostra Città”.

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