AVERSA. Il sit in di protesta a Caserta, presso la sede dellAsl, è in atto da lunedì mattina ed i responsabili dei centri riabilitativi campani, che presto verranno chiusi in blocco, non vogliono cedere a quelle che ritengono le bugie del commissario straordinario dellazienda Gambacorta.
Gli striscioni lasciati fuori i cancelli sono chiari: Le bugie hanno la Gambacorta, in riferimento alle presunte fandonie sullammontare esiguo dei debiti accumulati dallAsl negli ultimi 2 anni.
La situazione è difficile. spiega Paolo Santulli, direttore del centro riabilitativo aversano Cinzia Santulli In regione non esiste programmazione unitaria, e se non cè non si possono stabilire i costi. Bisogna pensare che i contratti esistenti prevedono una copertura finanziaria di soli tre mesi, dal primo aprile insomma non ci sono più soldi per pagare gli stipendi. Ora i problemi sono due. In primo luogo, il governo nella finanziaria ha previsto il blocco dei decreti ingiuntivi nelle regioni in crisi. Vuol dire, cioè, che se abbiamo dei crediti verso terzi non possiamo come centro riprenderli. Intanto, siamo obbligati a pagare le tasse, cioè a pagare i crediti dello stato. Un paradosso. In secondo luogo, la regione ci ha applicato le regressioni tariffarie unitarie, una sorta di tetto di spesa che non viene coperto se sfora. In altre parole, ad un assistito verrà garantito un budget predeterminato, se il paziente lo sfora non potrà essere rimborsato. Se consideriamo che la copertura sanitaria è un obbligo costituzionale e consideriamo il fatto che per la maggior parte si tratta di fasce deboli il conto è fatto, un disastro per chi necessita di cure.
La situazione sembra davvero difficile visti i pesanti debiti accumulati dallAsl casertana negli ultimi anni. La mancata programmazione di spesa ha mandato in tilt le casse del servizio sanitario creando un forte pregiudizio ai soggetti interessati. Nella sola città di Aversa ci sono ben 5 centri di riabilitazione, 25 in tutta la provincia, e nellesempio del Centro Santulli sono ben 70 i dipendenti che rischiano la cassa integrazione immediata. Situazione che coinvolge anche i diversamente abili che necessitano di cure riabilitative ogni giorno.