NAPOLI. Accordo separato per il futuro della Fiat di Pomigliano. La proposta sottoposta dall’azienda torinese ai sindacati è stata accettata da Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Uglmentre si riserva un giudizio la Fiom.
L’intesa, a quanto riferito dai sindacati, sarà sottoposta a un referendum tra i lavoratori. Fiom ha però aggiunto che nessun documento, per ora, è stato firmato. Lo stabilimento Fiat di Pomigliano senza accordo tra le parti non avrà vita: Non vedo cos’altro potrei fare ha detto lamministratore delegato, Sergio Marchionne, in seguito alla conferenza stampa che si è tenuta a Venezia.
Marchionnein giornata ha auspicato un accordo alquanto repentino previa la chiusura dello stabilimento. Le domande insistenti dei cronisti devono aver infastidito Marchionne, che alla richiesta se la produzione venisse spostata in Serbia, ha risposto: E un Paese quindi una possibilità pare leggersi tra le righe e continua: Per esempio, c’è anche la Polonia, dove hanno fatto questa macchina. Ma comunque ci sono molti Paesi. Ha mai visto un costruttore che ha trasferito la produzione da un impianto dell’est europeo?. Lintento di far ripartire la macchina di Pomigliano è forte da parte dellamministrazione che sta facendo di tutto per non chiudere lo stabilimento.
Le domande rivolte a Marchionne dai cronistisi sono spostate sui conti dellazienda: lad ha infatti dichiarato che le vendite del Lingotto hanno mantenuto lo stesso ritmo del mese di maggio. Noi confermiamo – ha aggiunto – le previsioni per il 2010, gli obiettivi li confermiamo anche adesso. Quanto alla relazione Usa-Italia, a margine del consiglio, Marchionne ha spiegato che tutto è pronto ed in ordine: C’è l’appoggio di un gruppo di banche internazionali per fare il passaggio. Ma poi, eventualmente ritorneremo nei mercati pubblici per rifinanziare il tutto.
Su questo argomento è intervenuto anche il presidente della Fiat, John Elkann: Guardando al futuro non c’è dubbio che per la Fiat l’America è oggi una grande priorità. Noi – ha aggiunto – contiamo molto nello sviluppo che possiamo avere in quella parte del mondo. Dunque, per noi – ha concluso –è non solo un luogo molto importante per il contesto storico ma soprattutto guardando al futuro.
Il gruppo Fiat ha precisato, però, che ad essere in discussione è solo lo stabilimento di Pomigliano, mentre tutti gli altri sono al sicuro: lincertezza dello stabilimento campano deve essere risolta il prima possibile e tale risultato può essere raggiunto solo con il lavoro, assiduo e costante. Fiat ha inoltre fatto sapere che la produzione però non si ferma: è stato evidenziato che per il 2010 la produzione è spostata su un piano altamente produttivo: Entro l’anno presenteremo, tra restyling e macchine nuove, sedici nuovi modelli di Chrysler, ha dichiarato Marchionne, precisando appunto che i modelli nuovi complessivamente saranno sedici e non dieci come anticipato da alcuni organi di stampa.
Il leader Fiom, Maurizio Landini, ha precisato che “non si tratta di accordo separato perché le sigle sindacali che hanno aderito alla proposta del Lingotto non hanno firmato il documento”. Landini ha anche ribadito il no netto al documento Fiat da parte della Fiom. “L’operazione messa in atto dalla Fiat rappresenta un ricatto bello e buono nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di Pomigliano”, ha poi aggiunto Landini. “Il testo proposto dall’azienda deroga ai contratti e alle leggi nazionali” ha proseguito il sindacalista. Il leader della Fiom tuttavia non chiude tutte le porte a un accordo: “Lunedì ci sarà il comitato centrale con i lavoratori e discuteremo”.
“La firma di Fim, Uilm, Fismic e Ugl dell’accordo con Fiat per accompagnare gli investimenti a Pomigliano con una maggiore produttività incoraggia a ritenere che la grande maggioranza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori sono in grado di sostenere la crescita e l’occupazione negoziando decisioni responsabili”. E’ il commento del ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, all’accordo raggiunto in serata. “Rimane la speranza – aggiunge Sacconi – che la Fiom rifletta sul proprio autoisolamento e concorra a dare a Pomigliano l’unica prospettiva possibile”.