NAPOLI.Aveva falsamente denunciato il furto dell’auto ma era lui il pirata della strada che l’altra notte, in via Vespucci, a Napoli, aveva investito e ucciso una giovane di 29 anni alla guida di un ciclomotore, ferendo gravemente la sorella di 20.
Si tratta di Marco Esposito, 28 anni, di Napoli, consulente finanziario, incensurato, fratello del proprietario della Lancia Y, che, interrogato dalla polizia municipale, alla fine è caduto in contraddizione. Inoltre, è stato riconosciuto da un testimone dell’incidente. Ora deve rispondere delle accuse di omicidio colposo, lesioni gravissime, omissione di soccorso e falso ideologico in atto pubblico. E’ stato trasferito nel carcere di Poggioreale.
Subito era apparsachiara la dinamica dell’incidente, avvenuto poco dopo la mezzanotte. Il conducente della Lancia Y procedeva a velocità sostenuta verso via Marina, arteria che collega il centro della città con la periferia orientale, nella corsia riservata ai mezzi pubblici, ha perso il controllo dell’ auto probabilmente a causa del fondo stradale reso viscido dalla pioggia ed ha invaso la corsia opposta, scontrandosi frontalmente con un ciclomotore “Honda Sh”. A bordo del mezzo c’erano Pasqualina Petrone, 29 anni, alla guida, e la sorella, che sono state sbalzate violentemente dal ciclomotore. Entrambe le giovani donne indossavano il casco, che non è bastato, però, a proteggerle dalla durezza dell’impatto.L’automobilista ha abbandonato la vettura al centro della corsia preferenziale ed è fuggito a piedi. L’allarme è stato dato da un passante, che ha chiesto l’ intervento del 118.
La Petrone è morta durante il trasporto in ospedale. La sorella è ricoverata nel reparto rianimazione dell’ ospedale al “Loreto Mare” in prognosi riservata. I medici hanno accertato una lesione alla vertebra D5. La giovane viene tenuta in coma farmacologico e quando ne uscirà dovrà sottoporsi ad accertamenti al midollo spinale. Tuttavia – secondo fonti sanitarie – non è in pericolo di vita e non rischia di restare paralizzata.