NAPOLI. Dopo linaugurazione della 12esima edizione del NFF affidata al direttore della fotografia Marco Onorato, pluripremiato per il lavoro svolto in Gomorra, la kermesse entra nel vivo.
La sera del 6 giugno tocca, infatti, a Riccardo Scamarcio dare il via a un prestigioso parterre di ospiti, che si avvicenderanno sul palco della sala grande dell’imponente Castel Sant’Elmo. L’incontro “ravvicinato” con il trentenne attore pugliese è molto atteso da fan e addetti ai lavori, anche perché in genere si mostra schivo alle interviste e poco incline a immergersi in folle oceaniche. È, quindi, unottima occasione per conoscere in maniera più approfondita un divo contemporaneo, che passo dopo passo sta cercando di costruirsi una carriera di tutto rispetto sempre più orientata verso un cinema dautore.
Dopo gli inizi teatrali e televisivi, Scamarcio esordisce sul grande schermo nel corale e celebrato “La meglio gioventù” (2003) di Marco Tullio Giordana. Diventa, però, famoso l’anno successivo grazie al ruolo di protagonista romantico del teen movie “Tre metri sopra il cielo” di Luca Lucini. Immediatamente il pubblico giovanile lo elegge a propria icona generazionale, anche se Scamarcio poco si riconosce in tale etichetta e cerca di differenziare le proprie scelte. La consacrazione ad interprete di razza avviene nel 2005 quando prende parte alladrenalinico Romanzo criminale di Michele Placido. Lo ritroviamo nei panni del ribelle anche nei successivi Mio fratello è figlio unico (2007) di Daniele Luchetti, “La prima linea” (2009) di Renato De Maria, e Il grande sogno (2009) diretto ancora una volta da Placido. La critica si accorge finalmente delle sue capacità recitative e ne esalta unanime le performance fornite in queste pellicole. Proficue sono anche le collaborazioni con Giovanni Veronesi (Manuale damore
La chiacchierata con Scamarcio sarà seguita dalla proiezione del film “Texas” (2005) di Fausto Paravidino, passato alla storia per aver segnato linizio di una duratura relazione con la collega Valeria Golino.