SALERNO. Pasquale Cammarosano, 50 anni, ex direttore dell’ufficio postale della frazione Massa del comune di Vallo della Lucania, nel Salernitano, è stato arrestato dai carabinieri della locale compagnia con l’accusa di omicidio volontario aggravato ed occultamento di cadavere.
Secondo gli investigatori Cammarosano avrebbe ucciso Carmine Novelli, 57 anni, contadino del luogo, il cui cadavere venne ritrovato ‘incaprettato’ la mattina del 7 marzo del 2001, nei pressi del cimitero di Moio della Civitella, comune a pochi chilometri da Vallo della Lucania. Sembra che la vittima avesse scoperto l’ammanco sul proprio conto corrente postale della somma di 142 milioni di lire.
Il cadavere avvolto in un bustone di plastica presentava numerose ecchimosi. Il successivo esame autoptico accertò che Novelli era deceduto per asfissia. L’episodio sconvolse la comunità cilentana e in un primo momento si attribuì l’omicidio alla criminalità organizzata.
Solo nell’ottobre dello scorso anno è stato possibile riaprire il caso Novelli con l’arresto di Cammarosano, accusato di essersi impossessato di circa 850 mila euro che ignari cittadini avevano depositato sui propri libretti postali.Proprio dalle indagini svolte dai carabinieri si è potuto accertare che Novelli in quell’ufficio tra buoni postali e conto corrente, aveva depositato 142 milioni di lire. E nei giorni precedenti al suo omicidio quei soldi era praticamente spariti. La comparazione delle impronte digitali rinvenute sui bustoni dove il cadavere del 57enne contadino era stato avvolto, con quelle del direttore dell’ufficio postale, che tra le mura domestica possedeva bustoni simili, ha dato il primo input all’evolversi delle indagini, che hanno trovato una notevole accelerazione dopo gli esami effettuati dai carabinieri del Ris di Roma.
Cammarosano si sarebbe appropriato di ingenti somme di denaro dai conti postali dei clienti dell’ufficio postale. In questi giorni dinanzi al tribunale di Vallo della Lucania è in corso il processo che vede sul banco degli imputanti l’ex direttore. Trenta invece sono i clienti di quell’ufficio che si sono costituiti parte civile assieme alle Poste Italiane che, da quanto si è appreso, avrebbe già iniziato a risarcire le vittime degli ammanchi. Cammarosano sulla fine degli anni novanta, quando era in servizio in un ufficio postale di Pisa, venne arrestato con l’accusa di peculato. Il 50enne si appropriò di un biglietto vincente di una lotteria di un cliente del proprio ufficio. Allora Cammarosano patteggiò la pena dinanzi al gup del tribunale del centro toscano. Successivamente, reintegrato in servizio, fu trasferito a Vallo della Lucania, dove tuttora viveva assieme alla madre in un’abitazione del centro cittadino. Cammarosano era agli arresti domiciliari.
Le indagini sono state coordinate dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, e dal pm Renato Martuscelli che nel corso di una conferenza stampa, svoltasi stamani nella sede del comando provinciale dei carabinieri di Salerno, hanno espresso vivo apprezzamento per il lavoro investigativo svolto dai militari della compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal capitano Daniele Campa.