Clan Schiavone, convalidati fermi a cinque affiliati

di Redazione

Francesco Schiavone CASALE. Il Tribunale di Napoli ha convalidato cinque decreti di fermo, eseguiti il 7 giugno su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di altrettanti elementi di vertice della fazione del clan camorristico dei casalesi, ritenuta capeggiata da Francesco Schiavone detto “Sandokan” e dal figlio Nicola.

I nuovi provvedimenti restrittivi – emessi dal Gip del Tribunale di Napoli, Marcella Suma sono stati notificati nelle prime ore di oggi in varie città italiane dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, del Ros Reparto Anticrimine di Napoli e della Squadra Mobile della Questura di Caserta.

Le indagini, condotte parallelamente dalle varie forze di polizia, – ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Napoli, Federico Cafiero de Raho – hanno consentito, in particolare, di scoprire due tentati omicidi maturati all’ interno della stessa fazione per richiamare all’ordine alcuni affiliati che non avevano rispettato le direttive del clan ed avevano aggredito un altro affiliato, uomo di fiducia del capozona. E’ stato inoltre possibile accertare le attività estorsive della cosca nei confronti di alcuni commercianti dell’agro aversano.

Intanto, nei confronti di nove degli arrestati lo scorso 7 giugno arrivano nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere, notificate dalla squadra mobile e dai carabinieri di Caserta nei penitenziari in cui sono già reclusi i destinatari. Anche in questo caso i provvedimenti riguardano il triplice omicidio Buonanno-Papa-Minutolo del maggio 2009 e, nello specifico, le accuse, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, lesioni personali, porto e detenzioni di armi, reati aggravati dall’avere agito con metodo mafioso ed al fine di agevolare il clan dei casalesi. I destinatari sono: Bartolomeo Cacciapuoti, 37 anni, Bernardo Ciervo, 27, Gaetano De Biase (detto “Burzone”, ex guardia carceraria di Teverola), 27, Giancarlo Esposito (detto “Gnagnariello”), 43, Pietro Falcone, 30, Antonio Maione (detto “’U Modenese”), Salvatore Orabona, 38, Agostino Paciello, 23, e Nielen Mohamed Ismail, 27enne marocchino.

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