CASERTA. Il buongiorno si vede dal mattino e, nel caso di Domenico Zinzi, mai tale detto è stato così vero.
E sarcastico il commissario e consigliere provinciale dellUdeur Angelo Brancaccio nel commentare la sentenza del Tar numero 1111 del 26 maggio 2010 con la quale viene considerato nullo il decreto di revoca del collegio sindacale e del consiglio damministrazione dellIacp proposto dalla Provincia. Quello di revocare gli organi dirigente dellIacp è stato latto numero uno firmato da Zinzi a poche ore dal suo insediamento, era appena il 7 aprile ha detto con quel decreto il presidente ha subito fatto capire come aveva intenzione di governare
Ma Brancaccio sottolinea come, questo episodio, indichi, e in maniera chiara, quale sia la visione amministrativa che ha Zinzi della Provincia. Il presidente, con una famelica voglia di occupare spazi di gestione, ha prodotto un atto di una grossolanità ciclopica, nel quale, addirittura non veniva indicata la giusta causa per la quale sarebbero dovuti essere rimossi cda e collegio sindacale ha spiegato Brancaccio tanto è vero che, i giudici del Tar, ridicolizzando
Il commissario Udeur, rimarca, come latto di Zinzi, sia ancor di più grave sul piano politico. Con lo spirito da padroncino dimostrato da quando si è insediato in Provincia, Zinzi ha cercato di rimuovere due componenti del Pdl come Michele Griffo e Andrea De Filippo, sui alleati leali in questa campagna elettorale ha sottolineato dimenticando, un concetto fondamentale, lui è presidente perché è stato eletto grazie agli sforzi di tutto il centrodestra e, non per intercessione divina.
Alla luce di quanto successo, Brancaccio si complimenta con latteggiamento tenuto dal Popolo delle Libertà in consiglio provinciale. Hanno fatto bene a rinviare il regolamento sulle nomine degli enti strumentali ha spiegato dal momento che, così comè attualmente, Zinzi avrebbe potuto fare tutto e il contrario di tutti, in consorzi e partecipate, arrivando anche a rimuovere i consiglieri provinciali .