Anche James Cameron è stato reclutato dall’amministrazione Obama nel disperato tentativo di fermare la falla che nel Golfo del Messico sta riversando in superficie da un pozzo della Bp un fiume di petrolio.
Il regista di “Avatar” ha una vera passione per il mare. Esperto di immersioni, possiede una flotta di mini-sottomarini radiocomandati in grado di immergersi a quote irraggiungibili per molti altri. Ma la Bp ha rifiutato la sua offerta di aiuto. Il governo degli Stati Uniti – rivela il Corriere della Sera -ha contattato ufficialmente il regista di Titanic e Abissi che si era fatto avanti per contribuire a trovare una soluzione al disastro ambientale che sta attirando una pioggia di critiche sul presidente Barack Obama.
Cameron si è incontrato con i funzionari dell’Agenzia di Protezione Ambientale statunitense a Washington, assieme al suo socio, Phil Nuytten, ingegnere della flottiglia di piccoli e agili sottomarini che vengono radiocomandati e che sono in grado di esplorare il mare fino a 4.500 metri di profondità – come avvenuto quando filmarono il relitto della corazzata Bismarck -in grado di riprenderegli abissi con telecamere molto sofisticate. Un patrimonio tecnologico da 400 milioni di dollari.
Ma appena 24 ore dopo la prima riunione, la British Petroleumsembra essersi messa di traverso eaver rimandato al mittente l’offerta di aiuto del regista: “In queste ultime settimane – ha detto Cameron – ho visto, come tutti noi, con crescente orrore e angoscia, quel che sta accadendo nel Golfo e ho pensato che questi imbecilli non sanno quello che fanno”. Dopo il super-vertice con l’amministrazione Usa, Cameron ha detto che siè offerto di dare aiuto alla Bp e al governo Usa, ma cheè stato “gentilmente” liquidato dal colosso energetico britannico. Cameron ha anche lasciato capire che il governo Usa dovrebbe assumere un ruolo più attivo per fronteggiare l’emergenza. “Conosco gente davvero, davvero in gamba che lavora a profondità decisamente superiori a quella in cui si trova il pozzo” (cheè a un chilometro e mezzo circa sotto il livello del mare).
Intanto, l’enorme chiazza di petrolio si è già estesa alle coste di Mississippi e Alabama, mentre le correnti hanno portato flussi neri a soli 15 km dalla Florida. L’amministrazione Obama ha disposto l’apertura di un’inchiesta penale sul peggior disastro ecologico statunitense.