NAPOLI. “Non abbiate paura, siate fieri e coerenti di fronte all’identità dei cristiani, anche nel momento della sofferenza, perché dopo quel calvario ci sarà la luce della resurrezione”.
E’ questo il messaggio affidato all’omelia domenicale del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli,durante la messa nella chiesa di Sant’Onofrio dei Vecchi in corso Umberto a Napoli. Sono le prime parole pronunciate in pubblicodal porporatodopo la notizia dell’avviso di garanzia per corruzione emesso nei suoi confronti dalla procura di Perugia. Indagato anche l’ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi.
“Quanti martiri ci sono, anche oggi, che in nome della verità e in nome di Cristo rimangono fedeli al suo Vangelo, che vengono torturati, che vengono umiliati e disprezzati. Ma noi che possediamo il Signore, noi che siamo coerenti con la nostra fede non dobbiamo aver paura”, ha aggiunto Sepe, che ha citato le parole di Papa Wojtyła: “Ricordate il grido del grande Papa Giovanni Paolo II? ‘Non abbiate paura’, nonostante queste correnti contro, quelli che tentano di mortificare la fede, quelli che tentano un po’ di emarginarla, di sopprimervi, di oscurare la testimonianza dei cristiani, non abbiate paura”.
“La verità viene sempre fuori”, ha poi detto Sepe lasciando la chiesa. Ai giornalisti che lo hanno incalzato seguendolo per tutto il percorso d’uscita, Sepe ha detto: “Bisogna avere fede e fiducia e la verità viene fuori”. A chi gli chiedeva se fosse tranquillo ha risposto: “Sì, assolutamente, totalmente”. Ha assicurato di voler “parlare presto” alla città, e ad un cronista gli ha chiesto se avesse fiducia nella magistratura: “Certo”, ha risposto.
Intanto, dal suo staff trapela l’indicazione che il cardinale è disponibile ad essere ascoltato dai magistrati di Perugia. Nessun ricorso, dunque, a questioni procedurali legate al possesso da parte dell’arcivescovo di un passaporto diplomatico. Secondo lo staff non c’é ancora una data fissata per l’interrogatorio, in ogni caso il mutato status giuridico di Sepe – passato nelle ultime ore da persona informata dei fatti a indagato – non ha inciso sulla volontà del cardinale di “chiarire tutto” ai pm.
Dal Vaticano,il portavoce padre Federico Lombardi conferma che Sepe collaborerà con la giustizia italiana ma “bisognerà tenere anche conto degli aspetti procedurali e dei profili giurisdizionali impliciti nei corretti rapporti tra Santa Sede e Italia, che siano eventualmente connessi a questa vicenda”. Lombardi ha espresso la sua “stima” e “solidarietà” al cardinale Sepe, in “questo momento difficile”. “Anzitutto – ha detto il portavoce vaticano in una dichiarazione alla Radiovaticana diffusa anche in sala stampa – desidero dire una parola di stima e di solidarietà per il cardinale Sepe, in questo momento difficile”. “Il cardinale Sepe è una persona che ha lavorato e lavora per la Chiesa e per il popolo che gli é affidato in modo intenso e generoso, e ha diritto ad essere rispettato e stimato”, ha aggiunto.
LA SVOLTA NELLE INDAGINI. E’ arrivata anche dai contratti di vari appalti acquisiti negli ultimi giorni al ministero delle Infrastrutture e dai riscontri svolti sui documenti già sequestrati da tempo al costruttore Diego Anemone la nuova svolta per l’indagine in corso a Perugia sulla cosiddetta cricca. Accertamenti nell’ambito dei quali i magistrati hanno notificato gli avvisi di garanzia per corruzione a Sepe e Lunardi. Per quanto riguarda il cardinale Sepe, al centro degli accertamenti ci sarebbero in particolare i fondi pubblici ricevuti per la ristrutturazione di un museo a Roma rimasto in realtà di proprietà di Propaganda Fide. Al vaglio degli inquirenti, inoltre, la ristrutturazione e la vendita di alcuni immobili dell’organizzazione religiosa nel 2005. Per Lunardi invece l’indagine si concentra sull’acquisizione di un palazzo a Roma in via dei Prefetti, ma anche sulla ristrutturazione delle sue case nella capitale e a Parma. Tutti lavori per i quali operarono aziende del costruttore Diego Anemone.
Articoli correlati
Inchiesta G8, pm di Perugia valutano come ascoltare il cardinale Sepe di Redazione del 19/06/2010
Bertolaso: “La casa di via Giulia grazie al cardinale Sepe” di Redazione del 17/06/2010