Manovra il 1 luglio sciopero dei magistrati. Alfano: “Sto con le giovani toghe”

di Redazione

Angelino AlfanoROMA. L’Associazione nazionale magistrati ha proposto per il 1 luglio lo sciopero nazionale contro la manovra economica varata dal governo.

Su questa data c’è l’accordo di tutte le correnti della magistratura. Lo sciopero coinvolgerà tutte le magistrature: non solo quindi i giudici ordinari, ma anche gli amministrativi e i contabili. I magistrati non si limiteranno a incrociare le braccia per un giorno contro la manovra economica del governo, ma nel periodo di tempo compreso tra il 7 e il 21 luglio prossimi attueranno anche più giornate di sciopero bianco, nel senso che non si faranno più carico dell’attività di supplenza che normalmente svolgono per carenze del personale amministrativo.

La proposta è stata fatta dal presidente dell’Anm, Luca Palamara, che ha così dato seguito al mandato ricevuto la scorsa settimana dal parlamentino dell’Anm.

Già nel mese di giugno ci saranno iniziative di mobilitazione in tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sul malfunzionamento della giustizia, dovuto alla carenza di risorse. Le forme di protesta si terranno dal 23 al 24 giugno e saranno a scacchiera: partiranno dal Nord per poi essere estese agli uffici giudiziari del Centro e del Sud. In queste iniziative verranno coinvolti il personale amministrativo e l’avvocatura.

Fin da giovedì scorso i magistrati sono scesi sul piede di guerra contro la manovra, annunciando lo sciopero contro gli effetti del provvedimento varato dal governo, che contiene misure considerate “ingiustamente punitive”. Avevano anche annunciato che tempi e modalità dell’astensione dal lavoro sarebbero stati decisi sabato dalla giunta dell’Associazione nazionale magistrati, il «parlamentino» del sindacato delle toghe.

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ritiene “politico” lo sciopero proclamato dalle toghee sottolinea: “Mi batterò per i giovani magistrati perché credo che a loro sia stato chiesto un sacrificio di gran lunga più elevato rispetto ai colleghi anziani. Sono impegnato arappresentare le loro esigenze poiché proprio le giovani toghe sono più colpite, all’interno della categoria, dal provvedimento del governo che impone i tagli alla retribuzione di giudici e di pm”.

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