Caputo (Pd): “Una scuola in ginocchio dopo la cura Gelmini”

di Redazione

 TEVEROLA. “La riforma Gelmini sembra profilarsi come l’ennesimo duro colpo al sistema dell’istruzione Pubblica”.

Lo afferma Nicola Caputo, consigliere regionale a margine del tour tra gli istituti scolastici della provincia di Caserta per l’iniziativa nazionale “Il Pd incontra la scuola”.

“L’impressione che abbiamo avuto in questi incontri con il personale delle scuole della provincia – spiega Caputo – è quella di una comunità che riceve un duro colpo da questa riorganizzazione del sistema scuola voluta dal ministro Gelmini”.

Il consigliere Caputo si è recato in alcuni istituti della provincia per ascoltare dalla voce degli operatori, quali sono le ricadute che la riforma ha avuto sull’attività didattica. Caputo si è recato al Liceo Classico “Cirillo” di Aversa, alla Scuola Media Statale ed elementare di Teverola e all’Istituto Tecnico, Terra di Lavoro, di Caserta. “Abbiamo trovato una situazione in cui quasi tutti i bilanci delle scuole sono in rosso a causa della riduzione degli stanziamenti. Gravi sono le ripercussioni sulla didattica per la contrazione delle cattedre mentre migliaia di precari restano senza prospettiva, permangono i problemi per l’edilizia scolastica. La riforma sembra aver amplificato una situazione già complessa con i suoi tagli, mortificando ulteriormente il lavoro di tanti docenti e operatori scolastici”.

“Le insegnanti coprono fin quando possono, c’è una effettiva limitazione della continuità didattica, mancano insegnanti di inglese, di sostegno, sempre maggiori limitazioni al lavoro di gruppo, ai laboratori, al recupero e alle uscite didattiche. In molti casi gli Istituti sono divisi in più sedi come al Classico di Aversa con gravi disagi per gli alunni Non sembra esagerato in questa situazione definire gli insegnanti, eroi, come ha fatto Bersani nei giorni scorsi”.

Per Tommaso Zarrillo, preside del prestigioso Liceo ‘Cirillo’ di Aversa, “anche se il nuovo regolamento del ministro Gelmini sembra privilegi proprio l’istruzione liceale soffriamo anche noi di alcuni svantaggi, penso alla perdita delle ore di italiano o la compressione dell’organico che per il nostro Istituto in continua crescita rappresentano un gap importante”. “Inoltre il regolamento Gelmini – aggiunge il preside – destina un monte ore (20 – 30%) da utilizzare su indicazione della regione come eccedenza rispetto alle normali ore didattiche ma fino ad adesso non abbiamo alcuna disposizione in proposito”. “Siamo in ritardo anche nei confronti degli altri paesi europei, – continua il preside – i Pecup (profilo educativo e culturale dello studente alla fine del ciclo di istruzione) con cui i nostri giovani si licenziano non sono certamente adeguati agli standard comunitari”. “La riforma nega il futuro ai nostri bambini. – questo invece, è il duro sfogo di una delle insegnanti della scuola elementare statale di Teverola – Siamo arrivati al punto che non c’è la possibilità di sostituire un insegnante in caso di assenza mentre in tutta la provincia ci sono 207 insegnanti senza una sede, con questi tagli l’istruzione primaria è definitivamente affossata”. “Siamo costrette – spiegano le docenti della scuola elementare – a fare tutte le materie con le poche ore che abbiamo a disposizione. Difficoltà enormi anche per gli alunni diversamente abili – aggiunge una delle insegnanti di sostegno – siamo arrivati al punto che, un solo insegnante deve gestire due tre alunni quando il rapporto dovrebbe essere uno a uno”.

Lo stesso malessere si respira alla media Ungaretti dove la presideAnnarita Caputospiega che “la decurtazione di fondi non permette di far funzionare correttamente l’Istituto. I tagli non colpiscono solo la didattica ma tutta la struttura tecnica della scuola. Abbiamo una media alta di alunni per classe e la situazione si fa pesante quando ci sono portatori di handicap che vanno gestiti in modo corretto. Alti sono anche i dati della dispersione scolastica ma – aggiunge il dirigente scolastico – con i mezzi a disposizione possiamo fare ben poco. Nelle aree depresse e con problemi sociali evidenti la riforma colpisce più duramente che altrove”.

“Abbiamo avvertito un chiaro disinteresse del Ministro Gelmini nei confronti degli Istituti Tecnici – dichiara lapidario Carmine Aurilio, preside dell’Istituto Tecnico ‘Terra di Lavoro’ di Caserta – tanto vale chiuderli direttamente. Oggi chi si iscrive a questo tipo di istituti è un coraggioso. Chiediamo l’istituzione del Liceo Economico – aggiunge una delle insegnanti – questa riforma aumenta il pregiudizio nei confronti degli istituti tecnici e con questi tagli conclude – una collega – la scuola di stato è definitivamente chiusa”. “Questa campagna d’ascolto che il Pd ha promosso – conclude Caputo – servirà ad elaborare una proposta complessiva del Partito che tenga conto di tutte le criticità emerse durante gli incontri che si sono tenuti in tutta Italia”.

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