CASERTA. Il benessere del litorale domitio è argomento che, soprattutto in questi giorni, è centro dinteresse per i politici e la collettività.
Il fulcro principale del lavoro di tecnici e politici mira essenzialmente a creare sul lunghissimo litorale che va da Varcaturo fino al basso Lazio un nucleo di interesse turistico, che garantisca recettività alle strutture sparse sullintero territorio. Ultimo, ma solo in ordine temporale la missiva inviata al dirigente del settore Protezione Civile e Tutela del Territorio Alfonso Pirone da parte del consigliere provinciale del Nuovo Psi Nicola Marino che chiede di disporre un controllo lungo il litorale domitio per verificare, in particolare lo stato delle spiagge libere nonché se è vera la delimitazione di alcune di esse con reti protettive munite di cancello d’ingresso gestito con chiavi di chiusura.
Insomma, sembra che da qualche tempo, in barba alla regolare richiesta di concessione, siano nati sul litorale alcuni lidi abusivi, su cui si è prontamente provveduti a recinzioni ed allestimenti di genere. La problematica è ancora più preoccupante alla luce della cosiddetta legge salvagente, che provvede a stabilire criteri relativi allemanazione dei bandi di liberalizzazione delle concessioni demaniali relative agli stabilimenti balneari.
Ma il problema sembra essere quello delle spiagge libere. La tipologia tradizionale conosce tre tipi di soluzioni, la spiaggia libera, quella attrezzata con i servizi igienici di base e lo stabilimento balneare. I comuni provvedono alla pulizia e manutenzione della spiaggia libera, proprio per garantire a chi non può permettersi il pagamento giornaliero di un biglietto di ingresso, di poter giovare di sole e mare in piena libertà e sicurezza.
La questione nasce dove invece illegittimamente vengono circoscritte vere e proprie zone franche, in cui poter esercitare lattività balneare senza i dovuti controlli. Un fenomeno sempre più preoccupante negli ultimi anni.