CASERTA. La vicenda che vede una minoranza riunirsi, sfiduciare un segretario e nominarne uno nuovo senza uno straccio di progettualità politica, facendo spazio ai personalismi di qualche dirigente ambizioso, è una vergogna.
Così Marco Villano, segretario provinciale dei Giovani Democratici di Caserta, commenta lo scontro creatosi in seno al coordinamento regionale del movimento giovanile. Schierarsi sulle sponde opposte di un fiume e puntarsi i fucili contro, in un momento in cui cè davvero bisogno di fare politica e risvegliare le coscienze, è una pagliacciata. Fare dellaccaduto loggetto di una guerriglia mediatica fatta di comunicati, smentite e offese sul web è la prova che la palestra Giovani Democratici sta diventando un mattatoio.
La Federazione Casertana dei Giovani Democratici, continua Villano con grande senso di responsabilità e rispetto nei confronti dei dirigenti e dei tesserati allorganizzazione dei Gd, assume una posizione di terzietà riguardo la battaglia mediatica e la guerra di istituzioni che si sta consumando in questi giorni a livello regionale. La nostra posizione è quella che segue lo sviluppo di questa giovanile, la valorizzazione delle competenze dei partecipanti al nostro progetto politico e il rispetto per i tanti ragazzi e le tante ragazze che vedono nella giovanile uno strumento efficace per cambiare la politica e per esprimere le loro idee. Le faide e i desideri di revanche non sono il nostro pasto quotidiano. Le piccole battaglie che spaccano ciò che si è costruito dividendo i giovani democratici campani in conservatori da un lato e scissionisti da un altro non ci appartengono. Per questo, la nostra posizione, per il senso di unità che ci accomuna, non vuol significare una sorta di mera imparzialità, ma uno strumento utile per riportare un clima sereno e limpido tra le federazioni campane, governato dal rispetto delle regole e dal senso di appartenenza ad unorganizzazione politica seria e produttiva come la nostra.
E dunque il caso conclude il segretario provinciale dei Gd che si smetta di parlare di poltrone. E il caso di pensare ad una manovra economica asfissiante elaborata da un governo nazionale che antepone il potere alle idee. E il caso di pensare ad un ddl Gelmini per le università che ammazzerà la Ricerca e che costringerà le Università alla protesta e al blocco della didattica. E il caso di pensare ad essere un patrimonio di idee e di cultura per il futuro di questa terra. Ed è, infine, davvero il caso di porre delle basi solide creando un centrosinistra forte, unito e preparato alle sfide a cui il nostro Paese ci chiamerà a combattere.