CASERTA. La squadra mobile di Caserta ha eseguito un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per rapina aggravata in concorso, nei confronti di Luigi Romano, 29 anni, residente ad Afragola (Napoli).
Il giovane, armato di una pistola, insieme ad un complice, nella serata del 27 giugno scorso, aveva rapinato un diciasettenne del suo motorino e del cellulare.
La vittima, mentre si intratteneva a chiacchierare con la fidanzata in via Borsellino, veniva avvicinata da due sconosciuti a bordo di un ciclomotore. Il passeggero, disceso dal mezzo ed impugnata una grossa pistola semiautomatica, si avvicinava ai due malcapitati intimando loro di consegnargli quanto in loro possesso.
Il minore, mentre il rapinatore armato si impossessava del suo motociclo, nel cui bauletto erano stati riposti il casco ed il cellulare, chiedeva però di lasciar stare la sua fidanzata, cosa che irritava il secondo malfattore che lo colpiva violentemente al volto con un pugno. Gli aggressori, poi, si allontanavano velocemente in direzione di via Laviano. Immediatamente venivano avviate le indagini dalla squadra mobile di Caserta che, in pochi giorni, anche attraverso lausilio di attività tecniche, individuava il possessore del cellulare rapinato.
Sulla scorta delle dichiarazioni di questultimo, si risaliva a Romano, carpentiere, presso la cui abitazione nella mattinata di oggi veniva effettuata una perquisizione domiciliare a seguito della quale venivano sequestrate due pistole giocattolo, repliche perfette di semiautomatiche Beretta calibro 9×21, ed un passamontagna. Un ulteriore e decisivo indizio veniva fornito dalla vittima che riconosceva senza ombra di dubbio Romano come il malfattore che impugnava la pistola in occasione della rapina.
Pertanto, sulla scorta dei gravi indizi acquisiti dalla squadra mobile, la procura, che ha coordinato le indagini, emetteva un decreto di fermo nei confronti del 29enne napoletano, provvedimento restrittivo che veniva immediatamente eseguito dagli investigatori che sono sulle tracce del secondo rapinatore, proveniente verosimilmente dalla stessa zona.
Il fermo di Romano costituisce unimmediata risposta ad una serie di analoghi episodi rispetto ai quali si sta verificando il possibile coinvolgimento dello stesso giovane e di altri complici provenienti dal napoletano che, come spesso accade, raggiungono il casertano per realizzare i loro raid criminosi per poi rifugiarsi e far perdere le loro tracce nelle aree di provenienza.