MIAMI. È una tempesta tropicalecon scarse (15%) probabilità di trasformarsi in uragano ma “Bonnie” già mette in ansia le popolazioni del Golfo del Messico interessate dalla marea nera.
Si è formata nei pressi delle isole Bahamas e venerdì sera (sabato mattina in Italia) passerà sulla punta meridionale della Florida (Stato in cui il presidente Obama e famiglia passeranno il fine settimana), per poi riprendere forza sul Golfo e abbattersi domenica sera (lunedì mattina in Italia) su Louisiana e Mississippi. Lo ha annunciato il Centro nazionale degli uragani (Noaa) con sede a Miami riferendosi alla seconda tempesta individuata quest’anno nell’Atlantico, che ha già prodotto venti che soffiano alla velocità di 65 chilometri all’ora.
Le autorità americane hanno deciso di far scattare levacuazione delle decine di navi e delle circa 2 mila persone impegnate nelle operazioni di bonifica del greggio fuoriuscito dal pozzo Deepwater Horizon della Bp. A causa del rischio rappresentato da Bonnie, navi e piattaforme si stanno preparando ad evacuare, ha indicato Thad Allen, responsabile della Casa Bianca per le operazioni nel Golfo. “La decisione riguarda anche la piattaforma di perforazione dei pozzi di derivazione che permetteranno di bloccare definitivamente la falla”, ha precisato Allen. Levacuazione “ritarderà gli sforzi in corso da giorni per bloccare il pozzo, ma la sicurezza delle persone è la nostra priorità”, ha spiegato lammiraglio in pensione. Allen ha anche precisato che il tappo resterà al suo posto, mentre le navi si allontaneranno dalla zona del pozzo.
Intanto, il Noaa ha annunciato la riapertura alla pesca di un terzo della zona del Golfo del Messico chiusa per la marea nera, pari a oltre 68 mila chilometri quadrati.