“Gli oriundi in azzurro? Chiamiamoli nuovi italiani”. Il neo ct azzurro Cesare Prandelli, in un’intervista rilasciata al magazine del Corriere della Sera “Sette”, apre nuovamente ai giocatori di origine straniera.
Prandelli ha dichiarato di essere favorevole all’aiuto della tecnologia e a Sepp Blatter chiede due cose: “Tempo effettivo come nel basket, con due tempi di 30′. E moviola, con l’arbitro microfonato che decide in diretta, pubblicamente”. Continua il ct azzurro a proposito della tecnologia: “Sarebbe emozionante – dice -. Tanto la moviola in campo esiste già. Finale a Berlino 2006, espulsione di Zidane, l’arbitroè stato avvertito dal quarto uomo che ha visto il replay sul televisore. Non l’hanno mai ammesso ufficialmente maè così”.
L’intervista ha abbracciato diversi argomenti: dagli oriundi a Mourinho, passando per la sua ex-squadra, la Fiorentina:”Non era una squadra che poteva vincere lo scudetto, alla lunga le qualità tecniche vengono fuori. – spiega Prandelli – C’è stato un momento in cui si pensava che avremmo potuto costruire una squadra vincente, poi la proprietà ha fatto una programmazione diversa. Vincere nell’immediato vuol dire fare investimenti importanti. E con la crisi che c’è, giustamente, con tanti altri discorsi hanno progettato a lungo termine”.
Su Mourinho: “Nel nostro ambiente il suo stileè stato traumatico, ma dopo due secondi io e lui siamo andati in sintonia su tante cose. Certo, abbiamo caratteri opposti. Lui ha rotto gli schemi in Italia: si presentava in conferenza stampa e spiegava perché non convocava questo o quell, noi invece abbiamo cercato sempre di salvaguardare il giocatore e lo spogliatoio”.
Sul modo di curare il rapporto con i giocatori, Prandelli svela il suo segreto: “Per avere autorevolezza devi essere te stesso. Se ti metti un abito che nonè tuo alla lunga ti sgamano”.E con i giocatoricol carattere difficile? “Bisogna continuare a cercare la chiave, con pazienza”. Cassano e Balotelli, con lui,possono stare tranquilli.