ROMA. Estendere l’applicazione del Lodo Alfano è “una piccola cosa: il presidente del Consiglio deve badare ad un paese e qualcosa gli devi dare”.
Ne è convinto Umberto Bossi, ministro per le Riforme e segretario della Lega Nord, che in questi termini ha risposto ai giornalisti, a margine della firma di patti di sicurezza a Varese.
L’idea, partorita dal Pdl, è infatti quelladi estenderea al presidente del Consiglio e ai ministri la protezione giudiziaria nel periodo in cui sono in carica, mentre nel testo attuale vale solo per il capo dello Stato. La proposta è contenuta nel parere sul Lodo che la commissione Giustizia del Senato, presieduta da Filippo Berselli, dovrebbe consegnare giovedì a quella degli Affari costituzionali. “Del resto – spiega lo stesso Berselli che ha messo a punto il parere – sarebbe stato un diverso trattamento tra il capo dello Stato e il presidente del Consiglio e non sarebbe stato giusto. Così la proposta è quella di uniformare il trattamento riservato al presidente della Repubblica anche al premier e ai ministri”.
Nel testo attuale si prevede che lo scudo possa valere nei confronti del presidente della Repubblica “anche in relazione a fatti antecedenti all’assunzione della carica”. “Ma questa formulazione, per un errore di chi ha messo a punto il testo, – sottolinea Berselli – non era stata estesa al presidente del Consiglio e ai ministri”. “E ora – sottolinea – nel parere che stiamo per presentare cerchiamo di ovviare a questa disparità di trattamento”. Se il parere della commissione Giustizia verrà accolto lo scudo per il premier e per i ministri si potrebbe estendere ulteriormente e la sospensione scatterebbe anche per i processi cominciati prima dell’assunzione dell’incarico. “Proponiamo di introdurre anche altre modifiche, come quella che riguarda la sostituzione del termine ‘procedimento’ con ‘processo’. Ma tutti gli altri rilievi sono più che altro di carattere tecnico”, ha concluso Berselli.
BERSANI: “SCANDALOSO”. “La trovo una impostazione scandalosa. Credo che la maggioranza sia stata presa da una frenesia dalla quel deve guardarsi”, afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani riferendosi alla nuova versione del lodo Alfano costituzionale. “Una impostazione così oltranzista sui temi della legalità e della parità della condizione dei cittadini davanti alla legge – spiega, dopo aver partecipato a Montecitorio alla votazione del Parlamento in seduta comune per eleggere otto membri laici del Csm – li farà sbattere contro un muro: l’opinione pubblica non può accettare questo percorso”.
DI PIETRO: “ASSOCIAZIONE A DELINQUERE PARLAMENTARE”. “Siamo di fronte ad un’associazione a delinquere di tipo parlamentare che è l’evoluzione di quella di stampo mafioso”, commenta il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. “Loro però – aggiungel’ex pmriferendosi agli esponenti della maggioranza – invece di commettere singoli reati come accadrebbe nell’associazione a delinquere di stampo mafioso, ‘commettono’ singoli provvedimenti di legge per assicurarsi l’impunità”.
VERDI: “BARATTO TRA LEGA E BERLUSCONI”. “Tra la Lega e Berlusconi c’è stato un vero e proprio baratto: la Lega ha incassato i decreti attuativi del federalismo ed in cambio ha dato il suo via libera a tutte le leggi ad personam che Berlusconi chiede di approvare, come dimostra il ddl sulle intercettazioni ed ora l’estensione del lodo Alfano a tutti i processi in corso e per tutti i ministri”. Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che aggiunge: “Così la Lega sta progressivamente tradendo i propri elettori per garantire l’impunità al Presidente del Consiglio e ai ministri” “La Lega che fino a qualche mese fa protestava contro ‘Roma ladrona’ sta contribuendo a creare una casta di intoccabili al di sopra della legge – conclude Bonelli -. E’ ormai evidente che l’unica priorità di questa maggioranza è quella di legalizzare l’illegalità”.