TORINO. E’ la stessa mano omicida quella che ha ucciso Maria Montanaro mercoledì mattina a Riva di Chieri (Torino) e subito dopoLivia Balcone, a Rivolta D’Adda (Cremona).
Si tratta di Gaetano De Carlo, 55 anni, carrozziere della provincia di Cremona, divorziato, con precedenti per molestie e minacce, denunciato sette volte per stalking e a cui era stato tolto il porto d’armi.
Le due vittime erano sue ex. La prima, Maria Montanaro, 36 anni, l’ha uccisa mercoledì mattina a Riva di Chieri.Le ha sparato tre colpi di pistola al volto, nella sua casa di via Einaudi.Soccorsa dal personale del 118, allertato dai vicini, è morta prima del trasferimento in ospedale. La Montanaro lavorava come grafica in una tipografia. A Riva di Chieri si era trasferita da pochi mesi, forse proprio per lasciarsi alle spalle la turbolenta storia d’amore con l’uomo di vent’anni più grande di lei. “L’abbiamo vista sempre sola, non sapevamo neanche come si chiamasse lui”, dicono i vicini di casa. “Abbiamo sentito tre esplosioni – hanno detto ai carabinieri – è successo qualcosa”. La donna è stata trovata a terra in una pozza di sangue, all’interno di un monolocale che fa parte di un complesso di villette a schiera di nuova costruzione. E dalle testimonianze spunta un sms che la vittima avrebbe ricevuto martedì sera dall’ex: “Vengo lì e ti ammazzo”.
Le forze dell’ordine hanno subitoseguito la pista passionale e iniziato la caccia a De Carloche, nel frattempo,ha raggiunto Rivolta D’Adda. Qui, dentro il Parco della Preistoria, ha ucciso Livia Balcone, 42 anni.La loro storia era finita 8 anni fa, lei si era sposata e aveva avuto una figlia.Da tempo era vittima di stalking da parte del killer, chele ha sparato mentre era in auto.
De Carlo poi è scappato e poco dopo si è ucciso con un colpo di pistola alla testa davanti al cimitero di Truccazzano, nell’hinterland milanese.A casa sua ha lasciato un biglietto di scuse per giustificare il suo giorno di ordinaria follia.
Sconcerto, orrore e rabbia per l’omicidio da parte dei parenti della seconda vittima. “Le denunce? – dice un amico di Livia Balcone e del marito – Chiedete ai carabinieri”. Qualcun altro spiega che “tutti sapevano a Rivolta dei problemi di Livia con quell’uomo”. Scene di disperazione poco prima davanti alla Renault dove giaceva il corpo senza vita della donna, con il volto sfigurato dalle pallottole. “Dovevo ammazzarlo io quel bastardo, – ha detto un parente – qualcuno doveva fermarlo, qualcuno doveva farlo. Ma adesso?”.