Udine, catturato il killer di due prostitute: uccise e sepolte dopo rapina

di Redazione

Ramon Berloso e Diana AlexiuUDINE. Una caccia all’uomo durata oltre 24 ore, conclusasi con l’arresto di Ramon Berloso, 35 anni, goriziano, per l’omicidio di due prostitute.

L’uomo, già condannato in passato per la morte di un uomo durante una rissa in Friuli, è stato fermato nella notte dalla Polizia Ferroviaria nella stazione di Padova e condotto in questura a Udine. Secondo quanto si apprende, Bertoso ha amesso gli omicidi di Diana Alexiu (nella foto),romena di 24 anni, e di Ilenia Vecchiato, 28 anni, di Mestre,confessando di averle uccise e seppellite e indicando anche la zona, sulle rive del fiume Torre, dove ha abbandonato i loro cadaveri, ritrovati dai vigili del fuoco nei pressi di un viadotto,in località Tapogliano di Campolongo al Torre (Udine), nei pressi di Aiello del Friuli.

Uccise per rapina, a bastonate o con dardi di balestra, e sepolte nude nella terra: sono morte così le due escort. Lo ha rilevato il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, spiegando ai giornalisti che la ricostruzione è stata fatta sulla base del racconto di Berloso. Nei suoi riguardi – ha anticipato Biancardi – sarà adottato un provvedimento di fermo per omicidio plurimo pluriaggravato, furto, occultamento e distruzione di cadavere. “È una storia veramente macabra”, ha commentato Biancardi spiegando che le due donne erano state spogliate prima della sepoltura per facilitare la decomposizione dei cadaveri.

Secondo la ricostruzione degli investigatori riferita da Biancardi, Ileana è stata uccisa a bastonate mentre Diana è stata stordita a colpi di bastone e poi uccisa con i dardi scagliati con una balestra in un casolare di campagna fra Villesse e Aiello del Friuli (Udine). Berloso – ha riferito Biancardi – ha detto di aver ucciso le due donne “perché aveva bisogno di soldi”. Dall’auto di Ilenia, una Grande Punto – ha raccontato Berloso – dopo il delitto ha sottratto circa 10mila euro in contanti.

Il 29 giugno, a Cervignano del Friuli, venne ritrovata l’auto di Diana Alexiu,la ventiquattrenne escort romena di cui non si hanno notizie dallo scorso 20 maggio. Un caso di cui si era occupata anche la trasmissione “Chi l’ha visto?” di Rai3. Nel corso di queste settimane, la Polizia di Udine ha concentrato verifiche e accertamenti nella zona della bassa friulana per risalire alle persone che avrebbero potuto incontrarsi con la donna che, secondo quanto emerso nelle settimane scorse, avrebbe raggiunto il Friuli da Desenzano del Garda (Brescia) per un incontro. Alcuni testimoni avevano riferito agli investigatori di aver visto la donna il 22 maggio in un bar a Palmanova.

Diana, giovane e attraente con alle spalle un’infanzia difficile, era arrivata in Italia da Bucarest nel 2005 per iniziare una nuova vita, entrando poi nel giro delle escort di lusso. Partita da Desenzano il 20 maggio alla guida di una Bmw X5 con targa romena, era giunta verso le 22 al casello autostradale di Palmanova, da dove aveva telefonato al fratello promettendogli di richiamarlo a breve per comunicargli il numero di targa dell’auto del suo nuovo sconosciuto contatto. Ma la telefonata non è mai arrivata. La caccia a Berloso è scattata dopo la scoperta che stava per incontrare un’altra ragazza. Gli investigatori gli hanno teso una trappola nelle campagne di Aiello (Udine), a poca distanza dalla sua abitazione. L’uomo è però riuscito a evitare la cattura con una manovra spericolata e, abbandonata l’auto nei pressi del cimitero di Crauglio di San Vito al Torre (Udine), è fuggito a piedi. Ricercato per ore, è stato scoperto nella notte alla stazione di Padova.

Un centinaio gli uomini, tra polizia e carabinieri, con l’impiego di elicotteri e unità cinofile, hanno scandagliato una vasta zona del basso Friuli, ai confini con il Veneto, per scovare il killer. Gli investigatori della questura di Udine e del nucleo investigativo dei carabinieri sono giunti grazie al telefonino di una delle vittime, la mestrina Ileana Vecchiato, usato dall’uomo per alcune chiamate. Successivamente, Berloso ha usato un altro telefonino, sottratto in una Peugeot rubata in Friuli, per contattare una terza prostituta con la quale avrebbe dovuto incontrarsi lunedì sera. Proprio prima di questo incontro è scattato il piano per la cattura.

Nel 1996 Berloso fu condannato a sei anni di reclusione per omicidio preterintenzionale per la morte di un 18enne avvenuta il 24 ottobre 1993 a Farra (Gorizia). La vittima fu colpita durante una rissa e morì soffocato. Il suo corpo fu ritrovato in un campo di mais, riverso in una pozzanghera di fango.

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