ORTA DI ATELLA. Il Tribunale del Riesame di Bologna ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Salvatore Barra, imprenditore del settore calzature originario di Orta di Atella, arrestato a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Ravenna per i reati di droga.
L’arresto era avvenuto agli inizi di giugno nell’ambito della operazione battezzata “Black Finger”, una indaginecondotta dalle sezioni antidroga della squadra mobile di Ravenna e della criminalità organizzata di Bologna.
L’ordinanzaera stata emessa dal Gip Anna Mori del Tribunale di Ravenna, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Ceroni. Alcuni indagati erano stati raggiunti dall’ordinanza mentre già si trovavano in carcere per altri motivi. In tutto sono state 14 le misure restrittive adottate.
L’indagine riguarda diverse città italiane, tra cui Ravenna e Bologna, ma ha avuto ramificazioni anche a Desenzano del Garda (Brescia), Rimini, Foggia, Pisa, Parma e Caserta. Questo è stato l’ultimo capitolo di un’indagine che durava da circa un anno, un tempo in cui gli agenti hanno avuto modo di raccogliere prove inconfutabili dello smercio di sostanze stupefacenti di ogni tipo. A farla da padrone era la cocaina, ma non mancavano eroina, hashish, e perfino oppio.
Secondo l’ordinanza, Barra, 44 anni, avrebbe trasportato la droga da Caserta a Bologna, per rifornire un altro soggetto, Gianni Valdirosa, pure lui arrestato e scarcerato dal riesame. Anche per Barra, il tribunale del Riesame di Bologna ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare.
L’uomo, difeso dall’avvocatoEnzo Guida, aveva già in sede di interrogatorio respinto ogni accusa, spiegando che i contatti con Valdirosa erano solo legati al commercio e quindi alla vendita di calzature. Dopo la discussione in camera di consiglio, il Riesame ha accolto la tesi difensiva, annullando la misura. Barra continuerà a restare in carcere perché nel frattempo sta scontando un’altra pena.