Rapinò banca ad Arienzo: arrestato 18enne napoletano

di Redazione

 Antonio SantonicolaARIENZO. I carabinieri del nucleo operativo di Maddaloni nel corso della nottata hanno tratto in arresto Antonio Santonicola, 18 anni, di Giugliano (Napoli), con l’accusa di rapina a mano armata.

Il giovane, il 2 febbraio scorso, assieme ad un complice, aveva rapinato l’istituto bancario Banco di Napoli di Arienzo, armato di taglierino. Il bottino non era stato granché, infatti i due rapinatori erano riusciti a portare via poco più di 200 euro e 100 dollari; tuttavia il danno si prestava potenzialmente ad aumentare nel tempo poiché avevano preso anche 46 blocchetti di assegni. Un primo rapinatore a volto parzialmente coperto con un cappellino e armato di taglierino era entrato in banca e, scavalcato il bancone, aveva intimato ai dipendenti di dargli i soldi, poi ne era entrato un secondo travisato con una calza sul viso. Avevano chiesto di aprire la cassaforte e il bancomat, ma era stato loro risposto che erano apparecchi temporizzati, pertanto non potevano essere aperti se non fosse trascorso del tempo; così i due rapinatori si erano accontentati di arraffare ciò che si trovava nella cassa più a portata di mano, dopodiché erano fuggiti via facendosi scudo con uno dei dipendenti, non prima di soffermarsi – curiosamente – in una stretta di mano al cassiere per salutare lui e i presenti prima di andarsene: un po’ di educazione non guasta mai.

La segnalazione fatta alle forze dell’ordine al momento della rapina era stata alquanto generica, indicando quali autori del reato due giovani con accento campano, di cui uno a volto coperto e l’altro armato di taglierino, con una sommaria descrizione dell’aspetto fisico e dell’abbigliamento e senza neanche specificare il mezzo di fuga; pertanto le ricerche svolte nell’immediatezza dei fatti avevano dato esito negativo e non restava che rimboccarsi le maniche per il sopralluogo sulla scena del crimine.

I carabinieri del nucleo operativo hanno dapprima esaminato i filmati delle telecamere a circuito chiuso e poi repertato alcune impronte lasciati dai rapinatori. Le impronte repertate, inserite nell’archivio delle forze di polizia, non hanno però fornito alcun riscontro, poiché evidentemente doveva trattarsi di persone non ancora censite dalle forze dell’ordine. A distanza di qualche mese, però, sono finalmente giunti dei risultati, poiché il giovane Santonicola è stato sottoposto a procedure d’identificazione per altri motivi, cosicché l’archivio elettronico ha fornito un riscontro positivo di corrispondenza tra le impronte digitali del ragazzo e quelle repertate durante il sopralluogo sulla scena del reato.

A questo punto i carabinieri, per individuare e arrestare il giovane, hanno eseguito alcuni sopralluoghi nei pressi della sua abitazione a Giugliano; ma si è posto un nuovo problema. I militari, infatti, hanno scoperto che il ragazzo ha un gemello, quindi sarebbe stato necessario trovare e fermare contemporaneamente entrambi i fratelli: se ne fosse stato bloccato solo uno – quello sbagliato – l’altro avrebbe avuto tutto il tempo di rendersi irreperibile e far perdere le proprie tracce finché i carabinieri non si fossero accorti dell’eventuale errore di persona attraverso le sue impronte digitali. Fortunatamente l’attività si è conclusa per il meglio, infatti i militari all’alba hanno circondato l’abitazione e fatto irruzione all’interno, individuando contemporaneamente entrambi i fratelli ed escludendo quello estraneo ai fatti.

Santonicola, 17enne all’epoca della rapina e ora divenuto maggiorenne, al termine degli adempimenti di rito è stato tradotto presso l’istituto penitenziario minorile di Airola (Benevento), a disposizione dei magistrati.

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