VILLA LITERNO.I carabinieri del comando provinciale di Caserta hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare in carcere ed a misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Caserta e Napoli …
… nei confronti di soggetti affiliati al clan dei Casalesi gruppo Ucciero, operante a Villa Literno (Caserta), ritenuti responsabili dei reati di associazione mafiosa, porto e detenzione illegale di armi ed estorsione. Si tratta di: Massimo Ucciero, 30 anni, detenuto; Vincenzo Ucciero, 41; Costantino Diana, 32; Sergio Ferraro, 33; Anna Garofalo, 62; Costantino Garofalo, 27; Renato Piccolo, 37; Bruno Ziello, 60; Gaetano Ziello, 31. Divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta per Clara Ciervo, 47.
I provvedimenti cautelari traggono origine da una complessa attività dindagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (dottor Federico Cafiero de Raho e dottoressa Annamaria Lucchetta) e condotta dal Nucleo Investigativo casertano, avviata in seguito allarresto in flagranza, avvenuto il 9 settembre 2009, a Villa Literno, dei pregiudicati Gaetano Ziello, 31 anni, poi divenuto collaboratore di giustizia, e Costantino Garofalo. I due furono sorpresi dai carabinieri del luogo allatto di presentarsi sul cantiere di una società edile, vincitrice della gara dappalto per la riqualificazione del centro urbano liternese, per un importo totale di 3 milioni e mezzo di euro, al fine di imporre la tangente in nome e per conto di tale Capaspaccata, identificato in Massimo Ucciero, ritenuto elemento apicale dellomonima fazione, protagonista di una sanguinosissima guerra di camorra con la famiglia Bidognetti, per il controllo delle attività illecite nel liternese, tra la seconda metà degli anni 90 ed i primi anni 2000.
Massimo Ucciero |
Vincenzo Ucciero |
Gaetano Ziello |
Costantino Garofalo |
Sergio Ferraro |
BrunoZiello |
Renato Piccolo |
Costantino Diana |
Il risultato dellindagine è stato di particolare rilevanza, per un insieme di elementi, tutti di estrema attualità, che gli investigatori sono riusciti a far emergere e cristallizzare. La prima novità consiste proprio nellidentificazione del gruppo camorristico, completamente nuovo, capeggiato da una vecchia conoscenza di magistratura e forze di polizia, ovvero Massimo Ucciero. Lattività investigativa ha quindi permesso di ricostruire lorganigramma e le dinamiche del sodalizio criminale, promosso, organizzato, diretto ed avviato – alcuni mesi dopo larresto del boss latitante Giuseppe Setola, capo dellala stragista del clan dei casalesi, derivata dalla fazione Bidognetti – dai detenuti Massimo Ucciero, dal fratello Vincenzo Ucciero, alias cul e papera, da Sergio Ferraro, alias Spenk, e da Gaetano Ziello, classe 1980, alias u Ziell. A capo del sodalizio si pone quindi Ucciero, il quale, stanco dei lunghi anni di faida con lavverso gruppo bidognettiano e duramente colpito nel 2004 dalla morte per omicidio del fratello Domenico, riesce a stringere unalleanza, nel carcere di Melfi (Potenza), con Giuseppe DellAversano, alias Peppe o diavolo. Ucciero si allea inoltre con Gaetano Ziello, paradossalmente coinvolto in diversi omicidi in danno di soggetti del vecchio gruppo Tavoletta-Ucciero ed in passato fedelissimo di Bidognetti. Altro elemento nuovo è lutilizzo, per la riscossione delle tangenti e gli acquisti di armi da parte del direttivo del sodalizio attualmente operante a Villa Literno, di pregiudicati provenienti da Casapesenna e San Cipriano dAversa, quali Ziello, Costantino Garofalo, Costantino Diana e Renato Piccolo, questultimo già esponente di spicco della fazione facente capo a Vincenzo Zagaria.
Ancora, altra novità è la trasmissione agli affiliati liberi, da parte dei capi detenuti, degli ordini e degli elenchi dei soggetti da sottoporre ad estorsione, attraverso pizzini veicolati, nel corso dei colloqui in carcere, mediante familiari di detenuti considerati gregari nellambito del clan e quindi sottoposti a controlli meno pressanti da parte delle forze dellordine. I latori dei messaggi riuscivano quindi a far pervenire allesterno delle strutture carcerarie una vera e propria lista di nominativi di operatori economici dellarea liternese, con lindicazione, per ognuno, della cifra da estorcere nei periodi di Natale, Pasqua e Ferragosto.
Rilevante anche lefferatezza degli ordini impartiti che prevedevano, tra laltro, di intimidire, con lesplosione di colpi darma da fuoco allesterno delle abitazioni, gli operatori economici che avessero rifiutato di pagare il rateo estorsivo. Il sodalizio, inoltre, diversamente dal passato, non prediligeva più solo alcuni tipi di attività commerciali ed imprenditoriali, ma aveva posto in essere una campagna del tutto trasversale, che andava dalle tipografie ai centri medici, dalle società di autotrasporti alle concessionarie dauto, alle rivendite di materiale edile, alle sartorie, ai negozi di generi alimentari.
Nel corso delle indagini sono state recuperate e sottoposte a sequestro anche numerose armi e munizioni, in particolare due fucili da caccia, un fucile a canne mozze e munizionamento di vario genere, tra cui proiettili per Kalaschnikov con i relativi caricatori. Gli arrestati non già detenuti sono stati associati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.