AVERSA. Per lAssociazione Italiana Familiari delle Vittime della Strada la prevenzione degli incidenti stradali ad Aversa è praticamente allanno zero.
Biagio Ciaramella, responsabile cittadino dellAifvs, punta il dito sulla carenza dei controlli effettuati a carico dei centauri aversani che hanno trasformato le arterie cittadine in tanti mini circuiti per gare di velocità. Secondo un vecchio adagio si legge nella nota prevenire e meglio che curare. Un detto che non sembra valido ad Aversa se si devono registrare con regolarità quasi quotidiana incidenti stradali che vedono coinvolti giovani e giovanissimi alla guida di motoveicoli privi di casco.
Basta portarsi al pronto soccorso dellospedale Moscati per rendersi conto continua di quanti siano i giovani che, in maniera più o meno grave, riportano danni a seguito di incidenti stradali proprio per non avere indossato questo importante strumento di protezione. I dati rilevati dallAssociazione scrive Ciaramella sono impressionanti. Limitandoci solo ad Aversa, stando a statistiche ufficiose del pronto soccorso, nellultimo mese almeno una ventina di giovani hanno riportato traumi cranici di varia entità per non avere indossato il casco. Danni che grazie a Dio non hanno causato decessi ma che forse non sarebbero stati neppure registrati se continua fossero state adottate le misure di prevenzione da noi chieste nel mese di maggio, anche allassessore alla viabilità Gino Della Valle.
Lo scorso maggio con una nota indirizzata, tra gli altri, allesponente della giunta delegato ad affrontare le problematiche del traffico, lesponente dellAifvs, dopo aver ricordato che con larrivo dellestate nelle strade di Aversa sono sempre più numerosi i cittadini che fanno uso di motoveicoli senza indossare il casco obbligatorio per legge chiedeva allassessore un intervento specifico.
Considerando che è tra i compiti della polizia municipale quello di controllare che tale norma venga rispettata, comminando ai contravventori le previste sanzioni, nella veste di responsabile locale dellAssociazione Italiana Familiari delle Vittime della Strada, scriveva Ciaramella a Della Valle chiedo di conoscere quali sono i numeri degli interventi effettuati dalla polizia municipale dal primo gennaio 2010 a oggi e quali sono i programmi che intende attuare in termini di prevenzione affinché non si debbano contare nuovi morti sulle strade cittadine, dove spesso si osservano motociclisti circolare tranquillamente senza casco.
Considerando laumento numerico delle minicar circolanti in città, confidando nella collaborazione del delegato alla viabilità, Ciaramella chiedeva inoltre quali saranno i controlli in merito. Purtroppo continua la nota dellesponente dellAifvs fino ad oggi da parte dellassessore Della Valle non cè stata alcuna risposta e le conseguenze le abbiamo viste con i tanti lutti recenti. Anzi aggiunge dimostrando poco interesse per un problema che coinvolge migliaia di famiglie, in occasione della giornata della memoria tenuta il 31 luglio, Della Valle è stato completamente assente.
Lassessore non solo non ha partecipato personalmente ad una manifestazione che ha fatto convergere ad Aversa familiari delle vittime delle strade arrivati da ogni parte della penisola, ma sottolinea non ha partecipato neppure con una nota scritta di adesione. Un comportamento che come associazione consideriamo inaccettabile. Perché conclude le strade aversane non hanno bisogno solo di arredo, di paletti o di nuovi sensi di marcia ma anche e sopratutto di controlli continui e costanti. Se fossero effettuati si ridurrebbe drasticamente il numero delle vittime che siamo costretti a piangere.