AVERSA. Una straordinaria partecipazione popolare ha reso unico quello che ormai può essere definito il giorno della memoria per i familiari delle vittime della strada.
Parliamo del 31 luglio, ricorrenza della tragica morte del diciannovenne Luigi Ciaramella deceduto a causa di un incidente automobilistico dalla dinamica ancora ricca di ombre, malgrado siano trascorsi due anni. Un evento che ha spinto il papà Biagio a dedicare la vita allimpegno di fare piena luce sullevento per individuarne i responsabili e le responsabilità e nello stesso tempo stimolare lattenzione di Istituzioni e politici sulla necessità di prevenire quelle che sono diventate stragi quotidiane. Questo, tra gli altri, lobiettivo della manifestazione promossa dalle sedi regionali e locale dellAssociazione Italiana Familiari e Vittime della Strada che, dopo la celebrazione della santa messa nella parrocchia di San Giovanni Battista in piazza Savignano, gremita fino allorlo, hanno dato vita ad una fiaccolata.
Il corteo che ha visto la partecipazione del rappresentante del sindaco, Stefano Di Grazia, ha percorso le strade del centro cittadino gremite da entrambi i lati da una folla che, applaudendo, ha voluto far sentire la propria adesione al messaggio di vita e di speranza lanciato dal canto dei partecipanti al corteo. Un messaggioapparso chiaro e inequivocabile: Guida col cuore, guida con prudenza, ama la vita.
Un obbligo da ricordare ha commentato Biagio Ciaramella in una città dove le più elementari regole del codice della strada ovvero l’uso delle cinture di sicurezza e l’uso del casco in moto non sono osservate e non vengono fatte rispettare.
Toccante il momento delle richieste indirizzate dalle mamme delle vittime della strada che, giunte in Piazza Municipio, hanno chiesto a gran voce ai vigili urbani, polizia e ai carabinieri un impegno forte per intensificare controlli e sanzioni affinché vengano rispettate le regole del nuovo codice della strada. Infine, un appello è stato rivolto anche ai rappresentanti delle Istituzioni, della Regione e della Provincia e sopratutto al sindaco ed al Consiglio comunale per far uscire Aversa e la Campania dallo stato di degrado sociale in cui versa per il mancato rispetto collettivo delle regole del codice della strada e per la mancanza di controlli e applicazione di effettive sanzioni. Cosa che consentirebbe di salvare vite umane, risparmiando altre sofferenze come quelle già subite per le decine di giovani che sono morti sul territorio della provincia di Caserta.