PARIGI. Lira del governo iraniano si è scatenata nei confronti della première dame francese Carla Bruni, rea di aver difeso Sakineh Mohammadi-Ashtiani.
La signora Sarkozy aveva espresso il suo sostegno nei confronti della 43enne iraniana condannata alla lapidazione con l’accusa di adulterio e complicità nell’omicidio del marito. Qualche giorno fa il quotidiano conservatore iraniano Kayhan aveva appellato la Bruni come una prostituta italiana e, a distanza di poco, ha argomentato laffermazione scrivendo: Carla Bruni merita di morire come Sakineh. L’ex modella ha avuto in passato relazioni illecite con diverse persone e ha provocato il divorzio di Sarkozy con la seconda moglie Cecilia. L’analisi del passato di Carla Bruni – si legge sul quotidiano filo-governativo – mostra chiaramente perché questa donna immorale abbia sostenuto una donna iraniana condannata a morte per adulterio e per avere partecipato all’omicidio del marito. E infatti lei stessa merita la morte.
Un messaggio dai toni molto forti che ha messo in imbarazzo lo stesso governo iraniano che ha condannato le parole espresse dal quotidiano attraverso una nota diffusa dal Ministro degli Esteri Ramin Mehmanparast: La Repubblica islamica d’Iran non appoggia chi insulta le autorità di altri Paesi e usa parole offensivo. Non riteniamo che usare parole indecenti e offensive sia una mossa giusta, spero che i media stiano più attenti. Possono criticare le politiche ostili di altri Paesi, ma devono evitare di usare termini che insultano. Questo non è corretto.
Atale dichiarazione ha fatto eco anche il portavoce del ministero degli Esteri francese, Bernard Valero che ha affermato: Gli insulti comparsi sul quotidiano Kayhan e ripresi dai siti iraniani contro diverse personalità francesi, inclusa la signora Carla Bruni-Sarkozy, sono inaccettabili. Stiamo facendo passare questo messaggio attraverso i normali canali diplomatici.