ROMA. Addio Unione, sì a “un nuovo Ulivo in cui i partiti del centrosinistra possano esprimere un progetto univoco di alternativa per l’Italia e per l’Europa e mettersi al servizio di un più vasto movimento di riscossa economica e civile del Paese”.
E’ l’appello che il leader del Partito democratico, Pierluigi Bersani, lancia in una lettera pubblicata su Repubblica, in cui spiega le ragioni per dire sì a “un governo di transizione” e a “un’alleanza democratica per una legislatura costituente”.
Il segretario del Pd esordisce con un’analisi dell’attuale situazione politica, definendo gli “anni berlusconiani” come caratterizzati da “regressione dello spirito civico e della moralità pubblica, politica ridotta a tifoseria, allargamento del divario tra nord e sud, nessuna buona riforma sui problemi veri dei cittadini”. “Il consenso per Berlusconi è ancora largo – osserva -, ma il rapporto fra parole e fatti e fra promesse e realtà diventa sempre più labile anche nella percezione dei ceti popolari”.
E’ tempo quindi per il Pd, “come maggiore forza dell’opposizione”, di “indicare una strada che colleghi efficacemente l’iniziativa di oggi alla sfida radicale e dirimente di domani”. “Rendendoci disponibili oggi ad un governo di transizione non cerchiamo né scorciatoie né ribaltoni – precisa -. Sfidiamo piuttosto la destra a
riconoscere la realtà e ad ammettere l’impossibilità di mandare avanti l’attuale esperienza di governo e ad introdurre correttivi, a cominciare dalla legge elettorale, che consegnino lo scettro ai cittadini, per tornare poi in tempi brevi al voto”.
L”‘alleanza democratica” proposta da Bersani punta a “sconfiggere un’interpretazione populista e distruttiva del bipolarismo” e a “riaffermare i principi costituzionali” ed è “una proposta che potrebbe coinvolgere anche forze contrarie al berlusconismo”, “energie esterne ai partiti interessate ad una svolta democratica, civica e morale”.
Per uscire dal “berlusconismo”, “da una fase politica e culturale” più che semplicemente “da un governo”, occorre per Bersani “l’impegno univoco, leale, convinto e coeso di tutte le forze progressiste”, un percorso che dovrebbe “lasciare definitivamente alle spalle l’esperienza dell’Unione e prendere la forma e la coerenza di un nuovo Ulivo”.
Su queste basi, conclude, “il Partito democratico organizzerà per l’autunno una grande campagna di mobilitazione sui temi sociali e della democrazia. E’ giunto il tempo di suonare le nostre campane”.