ROMA. IlGiornale continua l’offensiva a Gianfranco Fini sul caso della casa di An a Montecarlo.Dopo aver pubblicatodiverse testimonianze che proverebbero come il presidente della Camera …
… fosse a conoscenza che il fratello della sua compagna, Giancarlo Tulliani, abitasse in quell’appartamento (addirittura lo stesso Fini, insieme ad Elisabetta Tulliani, avrebbe acquistato i mobili), ora il quotidiano di Vittorio Feltri ritiene l’ex leader di An come un “habitué” del Principato.
E lo fa intervistando a un testimone che sostiene di aver incontrato Fini, in compagnia della Tulliani e del fratello Giancarlo, all’ingresso dell’appartamento “durante il ponte dei morti” nel 2009. “Un anno dopo – sottolineal’articolo- che la casa lasciata in eredità dalla contessa Colleoni era stata venduta a una società off-shore e Fini, come giura per iscritto, non ne aveva ‘saputo più assolutamente nulla'”.
Il testimone citato è Luciano Care, imprenditore italiano che vive a Monaco da 13 anni e gestisce una società di import-export. Care racconta di aver chiacchierato con Finiper qualche minutodi avergli stretto la mano (“ruvida, quasi da muratore, e mi sono stupito perché mi aspettavo la mano morbida di un manager”) e chiesto di occuparsi degli italiani all’estero. “Passò una ragazza – ricorda – e gli gridò ‘Gianfranco non mollare'”.
Il quotidiano, inoltre, accusaFini diaver mentito sulla data di vendita dell’abitazione: “L’appartamento di Boulevard Princesse fu ceduto da An alla società Printemps l’11 luglio 2008 nello studio del notaio Paul-Louis Aureglia” e non “il 15 ottobre 2008 dinanzi al notaio Aureglia Caruso”, data in cui invece l’appartamento passò “a una società gemella con sede nello stesso edificio dello stesso paradiso fiscale. Fini, secondo le sue parole, non poteva saperlo”.
Feltri conclude il suo editoriale invitando Fini a chiarire pubblicamente la vicenda:”Visto che ha trovato il tempo per fondare un partito pur presiedendo l’assemblea di Montecitorio, forse è anche in grado di rispondere ai nostri quesiti, direttamente a noi, o in una elegante conferenza stampa”.
STORACE. Un invito a chiarire arriva anche da parte dell’ex alleanzino e leader de La Destra, Francesco Storace: “Vieni in tv a chiarire” chiede l’ex ministro con un editoriale sul sito storace.it, ponendo otto domande sul caso.
FARE FUTURO. In difesa del presidente della Camera scende la Fondazione “Fare Futuro”, presieduta dallo stesso Fini, che nel suo periodico on line Ffwebmagazine scrive: “Il delirio diffamatorio de Il Giornale contro Fini sta sconfinando nel ridicolo”, invitando il quotidiano a “impegnarsi di più perché per costruire false testimonianze bisogna saperci fare ed essere pignoli nei controlli”. Ffwebmagazine spiega quindi che “il 10 ottobre 2009 è nata la piccola Martina e venti giorni dopo la mamma era a Roma ad allattare e papà Fini a cambiare i pannolini”. “Di fronte a questa smentita documentale – prosegue Ff – ci aspettiamo che il testimone smemorato indichi altre date o altre versioni, giusto per proseguire la diffamazione e aumentare la confusione”.
“FELTRI NE RISPONDERA’ IN TRIBUNALE”. “Feltri cerca di camuffare come prove fatti irrilevanti. Quella cucina, naturalmente, non è a Montecarlo. Ne risponderà in tribunale». Fonti della presidenza della Camera commentano così le notizie pubblicate dal Giornale. Parlando con i suoi, Fini avrebbe commentato le ultime rivelazioni del quotidiano: “Le presunte prove di Feltri si commentano da sole, è la dimostrazione di come è messo il direttore del Giornale”. Improntato all’ironia un suo ulteriore giudizio: “E queste sarebbero le prove per cui io mi dovrei dimettere? Sono preoccupato, perché se ora spuntasse fuori anche l’acquisto di un portaombrelli sarei davvero nei guai”.
IL MOBILIFICIO SMENTISCE. Intanto, il mobilificio romano ha smentito di aver trasportato e montato mobili per la Tulliani. “La società Castellucci Maria Teresa, con esercizio in Roma via Aurelia Km 13,400, in relazione alle notizie di stampa apparse su alcuni quotidiani, precisa di non aver mai effettuato trasporto o montaggio di mobili acquistati presso il proprio esercizio da Roma a Montecarlo, nell’interesse di Elisabetta Tulliani o suoi familiari o dell’onorevole Fini”, specifica una nota della società.
SALLUSTI: “CI RISIAMO CON LE QUERELE”. “Ci risiamo con le minacce e le querele”, afferma il vicedirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, rispondendo alla decisione del presidente della Camera di adire le vie legali. E annuncia che il quotidiano, a questo punto, rincarerà la dose: “Da oggi iniziamo con le interviste. Dei venditori e non solo”. Privati cittadini che “avevamo deciso di tenere riservati per evitare loro possibili ritorsioni. Ma i suddetti cittadini hanno più coraggio del presidente della Camera. Ogni giorno sul giornale avranno nome, cognome e facce anche decine di persone che Fini ha incontrato nell’androne e uscendo con la compagna, dalla casa di Montecarlo, con le quali si è cordialmente intrattenuto a parlare di politica e del più e del meno come fa qualsiasi vip in vacanza”.