‘Ndrangheta, sequestri per 10 milioni: c’e’ anche villa in stile “Scarface”

di Redazione

REGGIO CALABRIA. I finanzieri del comando provinciale di ReggioCalabria hanno sequestrato beni per 10 milioni di euro alla cosca Alvaro di Sinopoli.

Si tratta diquattro ville, di cui due ancora in costruzione. L’operazione “Matrioska 2” rappresenta il prosieguo di quella principale, che il 10 maggio scorso vide le Fiamme gialle sequestrare agli stessi Alvaro altri beni per 20 milioni di euro.

Trale abitazioni sottoposte a sequestro ce n’è anche una ispirata a quella del film “Scarface”, come quella di Casal di Principe, nel casertano, appartenuta al boss dei Casalesi Walter Schiavone, detto “Walterino”, fratello del capoclan Francesco Schiavone detto “Sandokan”,oggi confiscata. La villa era in fase di ultimazione e vi sarebbero dovuti andare a vivere i discendenti del boss. “Si tratta di una costruzione per fare le cose in grande, tre piani di oltre 150 mq l’uno. Piuttosto isolata e lontana dalla strada principale, ma che garantiva il controllo delle vie d’accesso”, ha dichiarato il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, Luca Cervi.

I finanzieri si erano accorti degli immobili, non accatastati, scorgendoli tra gli uliveti che avevano già sequestrato alla stessa cosca, nel mese di maggio. “Siamo partiti dall’operazione Matrioska per continuare con perlustrazioni dall’alto perchè le ville non risultano al catasto” ha illustrato il comandante provinciale della Guardia di Finanza,Alberto Reda.

Le lussuose residenze sono tutte riconducibiliin particolare a Domenico Alvaro, 73enne, zio del boss Carmelo, in carcere dal 2005. Domenico Alvaro è stato condannato atre anni di reclusione per aver favorito la latitanza del capo carismatico della cosca, Cosimo Alvaro. Nel dettaglio sequestrate un’abitazione di tipo signorile costituita da un piano terra (esteso oltre 100 metri quadri), con terrazzo, edificata su un terreno intestato a Domenico Alvaro e alla consorte convivente, risultata nella disponibilità del figlio Antonio; una villa in corso di costruzione su 3 piani, ciascuno esteso oltre 200 mq, di elevato valore e pregio, edificata su un terreno intestati sempre a Domenico Alvaro e alla moglie; due ville su 3 piani, ciascuno esteso oltre 150 mq, con giardino, edificata su terreni gia’ sequestrati a maggio riconducibili a Carmine e Giuseppe Alvaro, una delle quali risultata nella disponibilità della sorella Giuseppa.

In possesso di terreni e ville lussuose, ma in realtà Alvaro risulta essere percettore di redditi di natura agraria e assistenziale di modesta entità. Da queste incongruenze i finanzieri di Reggio Calabria hanno avviato le indagini nei confronti del patrimonio della cosca di Sinopoli. I redditi del 73enne sono, secondo gli investigatori, ”palesemente inadeguati a soddisfare, da soli, tali esosi investimenti immobiliari, oggi in sequestro”.

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