ROMA. In principio fu Matteo Renzi, primo cittadino fiorentino in quota Pd, ad inveire contro lipotesi del nuovo Ulivo proponendo, invece, una rottamazione per i vecchi leader della sinistra moderata.
Per il giovane sindaco il nuovo Ulivo fa sbadigliare e non servirebbe a combattere legemonia del Pdl, ma quello che sarebbe opportuno fare riguarderebbe la gestione della leadership allinterno del partito: Dobbiamo liberarci di un’intera generazione di dirigenti del mio partito. Non faccio distinzioni tra D’Alema, Veltroni, Bersani… Basta. E’ il momento della rottamazione senza incentivi. Un cambio di dirigenza nel partito è la pre-condizione per battere Silvio Berlusconi, ma il problema della leadership non riguarda me. Ci vuole gente che viene dal territorio come Vendola, Chiamparino e Zingaretti, che, secondo me, sono in grado di dire e dare qualcosa di nuovo al Pd. Lontani dal balletto di agosto al quale stiamo assistendo continua – con scambio di lettere o cartoline fra i nostri dirigenti da un quotidiano all’altro. Lo statuto del Pd parla chiaro, anche se è rimasto inapplicato: dopo tre mandati parlamentari giù dalla giostra.
Dichiarazioni forti che non restano certo inascoltate a maggior ragione se, guardandosi intorno, ci si trova nel bel mezzo di una bagarre politica dove i litigi in seno al partito di maggioranza rischiano di far cadere il Governo e nel principale partito di opposizione non riescono a prendere la palla al balzo.
Chiamato in causa direttamente, il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani risponde laconico alle affermazione del sindaco di Firenze: A Renzi dico che per costruire non basta distruggere, l’idea della distruzione creativa non ha mai portato da nessuna parte. E poi continua sul progetto del nuovo Ulivo che rappresenterebbe, secondo Bersani, il superamento di tutti i problemi: Questo progetto è il superamento definitivo dell’Unione, ed è il contrario di un’ammucchiata. Siamo per ora un po al politichese ma approfitterò delle feste del Pd per spiegare il progetto, che cos’è il patto con il paese e dire la nostra su lavoro, fisco, giustizia. Un’iniziativa in cui i democratici dovranno avere un ruolo guida. Credo che il Pd sia il fratello maggiore delle forze di opposizione, e noi con altri siamo partiti di governo provvisoriamente all’opposizione. Lasciarsi alle spalle questa stagione politica conclude – non sarà comunque semplice. L’avversario è forte e ci saranno giornate sì e giornate no ma non dobbiamo deprimerci in questa fase di pericolo o ne esce l’alternativa o si rischia l’imbarbarimento.