Proiettile al figlio di Ciancimino: “Basta, non parlo più con magistrati”

di Redazione

Massimo CianciminoPALERMO. Una lettera di minacce con un proiettile di kalasnikov indirizzata al figlio di Massimo Ciancimino, Vitoandrea di 5 anni, è stata recapitata lunedì mattina nell’abitazione palermitana di via Torrearsa, dove risiede la famiglia Cincimino.

Nella lettera, scritta a caratteri cubitali, si legge: “Le colpe dei padri infami e traditori ricadranno sui figli. Lei e i suoi complici siete stati avvisati da troppo tempo. Lei e i suoi amici magistrati sarete la causa di tutto”.

Per Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, è una “vigliaccata”. “Non renderò più interrogatori – ha detto – e chiederò anche il ritiro del mio libro ‘Don Vito’ dal commercio”. Proprio lunedì mattina Ciancimino Junior era atteso in Procura. “Qualcuno mi spieghi se sono questi tutti i vantaggi che ho ricevuto da quando ho iniziato a parlare con i magistrati e a rendere dichiarazioni. – dice ancora Ciancimino junior, davanti alla sua abitazione con due agenti di scorta che lo guardano a vista – Io sono disposto a rinunciare alla mia scorta, ma mio figlio deve restare fuori da tutto questo. Che colpe ha?”.

Poi,sempre con le lacrime agli occhi, si sfoga: “Da quando vengo interrogato, non ho mai chiesto un solo euro di rimborso per i biglietti aerei, eppure mi spetterebbero. Ma io non l’ho mai fatto. Da quasi due anni parlo con i magistrati e rispondo alle loro domande e sempre a mie spese. Per cosa? Per avere lettere di minacce per mio figlio, un bambino innocente di appena cinque anni?”.

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