I Pennelli di Vermeer in “La Sacra Famiglia”

di Redazione

Pennelli di Vermeer SESSA AURUNCA. La famiglia come non l’avete mai vista: messa a nudo con toni ironici e sarcastici nei suoi aspetti più contraddittori, nei drammi quotidiani che si consumano tra le mura domestiche e che si tenta di occultare, rispettando l’antico detto secondo cui “i panni sporchi si lavano in famiglia”.

Saranno questi gli ingredienti principali della tragicommedia “La sacra famiglia” dei Pennelli di Vermeer. Anche mercoledì 18 chi vorrà potrà usufruire dello speciale “pacchetto”, messo a punto dall’Assessorato al Turismo del comune di Sessa Aurunca: cena in uno dei ristoranti convenzionati di Sessa (La vecchia dogana, da Nicola, Taverna dei baroni, i Cesaroni, San Leo) con menù tipico ad un prezzo promo di 20 euro.

Sarà uno show volutamente minimale, caratterizzato dall’alternarsi di pezzi cantati e monologhi recitati, il tutto proposto in chiave ironica e dissacrante. Lo spettatore, soprattutto quello abituato alla perfetta immagine familiare, stile Mulino Bianco, per intenderci, si sorprenderà di quanto un ambiente piccolo come una casa possa celare un oscuro mondo di violenze, abusi raccontati dagli stessi protagonisti: un padre, una madre, un figlio, una figlia. La sacra famiglia, appunto.

Nata da un’idea di Pasquale Sorrentino, leader dei Pennelli di Vermeer, che ha scritto i testi, le musiche ed i dialoghi, l’opera si sviscera attorno ai racconti più intimi di una normale famiglia borghese, così “corrotta” e piena di segreti da far vergognare il cane di casa.

A dar vita allo spettacolo saranno Pasquale Sorrentino (voce e basso elettrico), Raffaele Polimeno (piano e tastiere), Marco Sorrentino (batteria e voci), affiancati dalle cantanti Stefania Aprea e Valentina Bruno. Richiamando alla mente gli indimenticabili Gufi i Pennelli di Vermeer sono considerati tra i gruppi partenopei più interessanti degli ultimi anni, soprattutto per la bravura e la ricercatezza con cui fondono generi, apparentemente distanti, come rock, teatro e canzone d’autore.

Pennelli di Vermeer

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