AVERSA. Gli infermieri dei Centri di salute mentale di San Cipriano dAversa e Villa di Briano si dichiarano costretti, ancora una volta, ad evidenziare la mancanza dattenzione da parte della dirigenza alla risoluzione delle gravi problematiche …
… che, come sottolineano nellennesimo esposto inviato alle autorità interessate della Regione Campania e Asl, stanno minando lequilibrio morale e psicologico dellutenza e degli operatori dei due centri. Come già proposto nella nota inviata il 17 giugno scorso, gli infermieri chiedono lunificazione della sede operativa, almeno temporanea, dei due Csm, nellattesa di una soluzione definitiva. In particolare, si chiede: di verificare se la struttura (disposta su più livelli) che ospita il Csm di Villa di Briano risponde alle vigenti normative sulla sicurezza, perché mancante di scala antincendio; di unificare i due Csm anche per produrre un risparmio per i contribuenti, poiché per mantenere aperto il centro di Villa di Briano, in una struttura in locazione da privati, si spendono svariate centinaia di migliaia di euro lanno. Gli infermieri attualmente in servizio, tra laltro, ricordano di essere al di sotto per numero, concordato dalla direttrice del Dsm con i sindacati, per un solo Csm.
Insomma, danni allutenza e agli stessi operatori, che si dichiarano provati dai continui disagi per i continui cambiamenti di turni, e si riservano di fare richiesta di risarcimento per danni morali e psicologici alla dirigenza e ai responsabili dei due Csm.
Nellattesa di valutare lunificazione dei due centri, gli operatori, a tutela della loro sicurezza ed a tutela della sicurezza degli utenti, chiedono nellimmediato: una verifica tecnica urgente inerente alla funzionalità della struttura che ospita in locazione il Csm di Villa di Briano; di sospendere ogni attività (nellattesa dellesito della verifica) presso il Csm di Villa di Briano e concentrare lo svolgimento delle attività dei due Csm presso la struttura di proprietà dellAsl Caserta, sede del Csm di San Cipriano dAversa.
Infine, chiedono, sempre con urgenza, una disposizione, scritta e non verbale, da parte della direttrice del Dsm, delle motivazioni (oltre al pagamento dei canoni di locazione a privati) per le quali si costringe il personale a lavorare in emergenza continua; lutenza a grossi disagi; e personale ed utenza a frequentare una struttura sicuramente non sicura.
dal Corriere di Caserta (Luisa Conte)